MANDURIA. Proteste al SER.T.

MANDURIA. Proteste al SER.T.

A seguito della chiusura della dss7 (distretto sociosanitario di Manduria) causa inagibilità di “Palazzo Scialpi”, stabile in cui era ubicato il distretto, gli uffici in esso presenti, furono e lo sono tutt’ora allocati nel presidio ospedaliero “Giannuzzi”

 

Tra gli uffici che traslocarono dal “Palazzo Scialpi” al Giannuzzi c’é l’ufficio invalidi. Il responsabile dottoressa Capogrosso essendo anche responsabile del servizio per le tossico dipendenze di Manduria (SER.T.) pensò bene di ospitare in questo servizio l’ufficio invalidi.

In tal modo si é vissuto a lungo una convivenza fuori dai parametri di legge, infatti il SER.T. possiede delle regole ristrettissime sulla privacy, tanto é che se  un utente si presenta chiedendo  di essere curato ma non vuol dare i propri documenti o nominativo, questo deve essere curato ugualmente con procedure esistenti.

E ciò significa che il SER.T. non poteva convivere con l’ufficio invalidi, con locali d’accesso, sale d’attesa e uffici praticamente ubicati negli stessi locali, insomma: campanello unico e uffici uno SER.T. e uno invalidi.

Pur sapendo che l’ufficio invalidi era ospite si dice: “per interessi” (non) noti si é deciso di eseguire i lavori che dividono o meglio sottraggono i locali al SER.T: per destinarli all’ufficio invalidi.

I lavori oltre ad essere onerosi (euro 11,590,00 IVA inclusa) non rendono i locali a norma visto che entrata e corridoio di accesso rimarrà sempre condiviso tra i due servizi, e in più ridurranno gli spazi a tal punto da non garantire lo svolgimento dell’attività in sicurezza e privacy.

Nella delibera si dice di aver sentito il parere positivo degli operatori dell’ufficio invalidi peccato però che a parlare sarebbero dovuti essere i dipendenti del SER.T. restati spettatori di tutto ciò.

Gli utenti vedono in tutto questo una regia non tanto celata della responsabile dottoressa Capogrosso che ieri é stata contestata da alcuni pazienti che hanno affisso dei cartelli al muro prospiciente l’ Ospedale Giannuzzi di Manduria.

Mimmo CARRIERI 

 

 


viv@voce

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