SAVA. Il cimitero comunale e le cappelle gentilizie dei Combattenti e reduci di guerra

SAVA. Il cimitero comunale e le cappelle gentilizie dei Combattenti e reduci di guerra

L’abbandono dell’amministrazione IAIA e la lodevole iniziativa di un  privato cittadino savese

Da qualche giorno affisso all’Albo Pretorio del Comune di Sava  è comparso un anonimo manifesto (senza firma) nel quale si legge: “Si informa che il data 1 ottobre il sindaco avv. Dario IAIA ha autorizzato il sig. Decataldo Cosimo Damiano (figlio di Edvige ed erede di Scaglioso Cosimo Michele) ad effettuare a propria cura e spese, i lavori di manutenzione straordinaria alla cappella gentilizia Combattenti e Reduci di Guerra” … “Chiunque voglia collaborare o voglia fornire materiale edile può contattare ecc. ecc …”

Le iniziative dei privati sono lodevoli quindi, ben vengano anche perché in questo caso, considerato i tempi  prossimi alla commemorazione dei defunti, che se anche non possono evitare che questo plesso nel quale sono tumulati ben 224 reduci, rimanga   interdetto alla visita dei parenti per il terzo anno consecutivo, quantomeno fa ben sperare per la commemorazione del 2015!

 

A tal proposito il sindaco IAIA, successivamente al sopralluogo  effettuato  dai Vigili del Fuoco l’ 1 novembre 2012, data in cui per la seconda volta (una prima volta fu nell’ottobre 2011) venne accertato il pericolo per l’incolumità pubblica derivante dal degrado ambientale ed igienico sanitario in cui versava il fabbricato a causa delle infiltrazioni d’acqua piovana dal tetto, con propria ordinanza dell’8 novembre 2012, al fine di garantire la sicurezza strutturale e il decoro del manufatto aveva intimato ai parenti dei defunti seppelliti nella Cappella di proprietà dell’ Associazione Nazionale Combattenti, la esecuzione dei lavori di cui la stessa aveva bisogno, che avrebbero dovuto avere inizio entro 30 giorni.

L’ordinanza in questione  stabiliva che, nel caso in cui non fosse stato dato seguito ai lavori di intervento che avrebbero dovuto garantire la sicurezza strutturale e il decoro del manufatto, la stessa amministrazione vi avrebbe provveduto d’ ufficio con proprie maestranze  e/o ditte private, con addebito dei costi sopportati ai parenti dei defunti seppelliti nella Cappella.

A tal proposito, il Consigliere di opposizione dell’ amministrazione comunale di Sava Ivano Decataldo, in data 24 settembre 2013 aveva presentato una “interrogazione” chiedendo chiarimenti sulla mancata esecutività dell’ ordinanza i cui termini di 30 giorni erano scaduti l’8 dicembre del 2012( trascorsi 9 mesi).

Con nota dell’ 1 ottobre 2013 a firma del sindaco e del consigliere delegato ai servizi cimiteriali indirizzata al consigliere di opposizione Ivano Decataldo, veniva  comunicato che: il manufatto non essendo di proprietà comunale ma “dell’ Associazione Nazionale Combattenti e Reduci” (quindi proprietà privata) per le spese di manutenzione di cui abbisogna, non è consentito utilizzare “denaro pubblico”. La nota concludeva che “si sta cercando di individuare e coinvolgere  gran parte dei parenti e degli eredi dei defunti (molti dei quali irreperibili o anch’essi defunti) al fine di reperire le risorse da destinare alla auspicata ristrutturazione.

Ma se per i defunti (e i loro parenti) tumulati in questo “malandato plesso” finalmente grazie all’iniziativa del privato il problema  sarà risolto senza aggravio di spese per l’amministrazione comunale, vi è un’ altra cappella gentilizia, sempre dei Combattenti e Reduci di Guerra  in cui sono tumulati 128 salme che dal mese di febbraio 2014, a seguito di un mio Esposto e al successivo intervento dei Tecnici Sanitari dell’Asl e dei Vigili del Fuoco che ne hanno interdetto l’accesso, aspetta di essere messa in sicurezza, o quantomeno di essere almeno ripulita. A tal proposito voglio aggiungere che nell’ordinanza sindacale fatta affiggere al muro del plesso, viene evidenziato quanto segue: “Vista la nota della CPA Sports Settore Ambiente ed Ecologia con la quale segnalava la pericolosità strutturale dell’immobile 2^ Cappella Combattenti e Reduci di Guerra ORDINA la messa in sicurezza del manufatto e l’interdizione all’accesso a chiunque”. Se l’intento da parte del Sindaco che ha firmato l’ordinanza era quello di mettermi contro i parenti dei defunti (altrimenti che necessità c’era di evidenziare la CPA Associazione della quale sono responsabile del settore ambiente, come  “colpevole” per aver chiesto il sopralluogo) ebbene ci è riuscito!” 

Il cimitero è un luogo sacro che merita rispetto, così come meritano rispetto i defunti e i loro parenti che devono essere messi in condizioni si sicurezza perché è inconcepibile che dopo tre anni nonostante una nota del’ASL Servizio Igiene e Sanità Pubblica (datata 30 giugno 2011) indirizzata al Sindaco con la quale si chiede la rimozione di una copertura in “onduline di fibro cemento amianto”, ancora NULLA E’ STATO FATTO!  

Mimmo Carrieri

viv@voce

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