SAVA. L’amministrazione IAIA fa il trucco al Cimitero
Opera di maquillage all’insegna dell’abbandono della struttura pubblica in tutto l’anno
Andare in questi giorni al Cimitero savese è un’altra cosa. Vialetti puliti, senza nessun filo di erbacce. Aiuole ben curate e messe a dimora diverse piante di crisantemi. Insomma, quella che si può dire nella “norma” a Sava, in questi giorni e solo in questi giorni, lo abbiamo. Ma non illudetevi: è solo questione di poco più, o poco meno di due settimane. E dopo, che ne sarà?
Staremo punto e a capo. Tranquillissimi, il rituale degradante del nostro cimitero, grazie alle rispettive incurie amministrative degli ultimi dieci anni non smentiranno affatto questa affermazione. Ci sono due plessi dei combattenti della Prima guerra mondiale, e in questi giorni ci sarà il centenario dell’evento storico, che sono interdette al pubblico in quanto pericolanti.
Una delle due, quella che entrando dal portone principale troviamo a destra accanto alla Camera mortuaria, porta diversi stampati di manifesto in formato A/3. Che dicono questi manifestini? Dicono che grazie ad un privato cittadino (con i soldi che escono dalla sua tasca e da qualche ipotetico donatore) questa cappella non costerà nulla al nostro Comune. Anzi, è ben in vista la dicitura che “il sindaco avv. Dario IAIA ha concesso l’autorizzazione comunale a detti lavori”. Ah, si? Ma forse il primo cittadino scorda che due anni fa emise un ordinanza su questo plesso. Sapete cosa diceva l’ordinanza? Che se entro trenta giorni dalla sua immissione, inverno 2012, il Comune si sarebbe fatto carico della spesa di sistemazione della struttura e poi si sarebbe rivalso sui parenti dei defunti per il recupero della somma spesa. Della serie “Capu rotta e culu schascjiatu” diciamo a Sava.
Quindi, chi ha fatto la prima guerra mondiale non merita manco un pò di rispetto da parte di chi, ora, amministra questo paese. Da premettere che il plesso, anzi sono due, erano di proprietà dell’Associazione “Combattenti e reduci della prima guerra mondiale” e pare che, a giorni nostri non c’è più un interlocutore della medesima quindi, il Comune poteva benissimo acquisirlo e renderlo patrimonio pubblico. Ma quando manca la volontà, e la capacità di amministrare, purtroppo è così. Amaramente, ma è così.
In questi giorni il nostro Comune ha speso qualcosa come 5500 per la ricorrenza dei defunti e per quella dei caduti nelle guerre. La prima, circa 5000, è stata stanziata per il ripristino delle strade interne ed esterne al Cimitero che, francamente, non abbiano visto questo grande lavorio fatto. La seconda, seppur minore nell’entità, è di 500 euro. Soldi, questi ultimi, spesi per l’acquisto di tre corone di alloro che, senz’altro, verranno collocate al Monumento dei caduti il 4 novembre prossimo in Piazza della Vittoria. Sembrano spese eccessive, proprio in virtù della quantità dei lavori di sistemazione stradale fatta e, particolare non ultimo, la spesa dei 500 euro per tre corone di alloro. Attenzione, dicasi alloro e non … oro!
Giovanni Caforio