LIZZANO. L’Agricoltura nelle calamità

LIZZANO. L’Agricoltura nelle calamità

Giovedì 13 novembre, la Coldiretti, la C.I.A. e la Confagricoltura nel dibattito con l’assessore regionale Nardoni

Il dibattito avente come tema “Le calamità che affliggono il comparto agricolo” e i problemi relativi al settore, si è svolto presso il Salone della Scuola Santa Laura sita a Lizzano.

Un incontro, definito a priori durante l’introduzione esternata da Massimiliano Todaro (Coordinatore del Movimento “La Puglia in Più” di Lizzano), non politico, ma improntato sullo scambio di vedute e di proposte derivanti dalla Comunità Europea.

L’Agricoltura, dunque, come oggetto della serata che, seppur fiorente data la predisposizione territoriale Pugliese, è stata martirizzata dalle condizioni avverse del maltempo. Difatti, i dati sembrano parlare chiaro: raccolti magri, nonostante l’ottima qualità del prodotto. Una questione rilevante scaturita, proprio, dalle condizioni atmosferiche che distruggono, non solo il raccolto, ma, anche, l’umore dell’agricoltore e/o produttore, straziato soprattutto dal punto di vista economico.

Si parla, anche, di ricerca di sussidi, data la mancanza di finanziamenti che sarebbero serviti, almeno in parte, a risanare le sgradevoli condizioni in cui riversa il settore.

Un concetto rimarcato, sin da subito, dal primo intervento della serata, da parte di Franco Passeri (Associazione Confederazione Italiana Agricoltori). “Un’annata magra”, spiega Passeri “e il raccolto, dove c’è stato, è stato davvero poco”. Uno dei problemi che si deve superare è quello relativo al discorso delle assicurazioni. Infatti, si ribadisce il concetto che verte sulla presenza di assicurazioni in campo agricolo, dato che, ciò che potrebbe essere assicurabile, non riceverebbe dei benefici nel momento in cui si presentano dei problemi derivanti dalle calamità. Di sicuro, questa è una tematica che necessita del confronto con il contadino che, un po’ per i periodi economici altalenanti e un po’ per la diffidenza nei confronti di questi estirpatori, non sa riconoscere la retta via da seguire. Un motivo per il quale potrebbe “scattare qualcosa”, potrebbe essere la pioggia persistente che, in maniera nefanda, trasformerebbe i terreni in acquitrini. Da qui, anche, la pretesa di ricevere dalle aziende ciò che, realmente, non possono rendere, proprio per il contesto presentato.

L’intervento di Alfonso Cavallo (Associazione Coldiretti) è, invece, di carattere economico. Tenendo, in maniera particolare, a sottolineare il fatto di essere, in primis, un agricoltore e,poi, dirigente, continua il suo discorso parlando delle condizioni attuali dell’agricoltura, in concomitanza alla percentuale di produzione di vino calata drasticamente del 50/60%: una vera e propria strage di mercato!

Illustra quelle che erano, sin da subito, le ottime prospettive della campagna olivicola che, purtroppo, ha subito un notevole calo produttivo. A discapito dell’elevata quotazione dell’olio extravergine di oliva che, attualmente, è bandito sul mercato e riconosciuto in tutto il mondo. Ma, proprio a causa delle condizione atmosferiche avverse, la qualità scarseggia, riducendo non solo la produzione, ma, anche, l’economia agricola.

E ancora, l’inevitabile riferimento alle norme varate per lo “stato di calamità”, per il quale vige, appunto, la regola delle calamità dove lo Stato contribuisce al pagamento del 50% del prodotto assicurato.

Sicuramente, le cause che hanno generato i mutamenti climatici, sono da attribuire, in gran parte, all’uomo. Difatti, non solo l’Italia presenta un’elevata percentuale di dissesto idrogeologico,ma, gli agricoltori, dal canto loro, abbandonano il territorio contribuendo, in questo modo, a incrementare le vicissitudini disastrose che stanno subendo.

Fortunatamente, la nostra Regione non subisce in maniera diretta, questa problematica, subisce, invece, lo scredito che deriva dalla conoscenza del nostro territorio, solo per la presenza dell’Ilva e, questo, è gravissimo. Abbiamo la fortuna di possedere beni e attrazioni che ci invidiano ovunque, a partire dall’agricoltura, all’enogastronomia e, anche, al turismo.

Si rammenta, inoltre, la sfiducia posta nei confronti delle Istituzioni e del Sistema e, seppur vi siano delle belle notizie concernenti il rilancio dell’agricoltura e l’avvicinamento dei giovani al settore, le calamità che, imperterrite, minacciano il territorio, non permettono di proseguire lungo la scia di queste “linee guida”.

Bozza, invece, riprendendo i discorsi già affrontati durante il dibattito, sottolinea l’importanza dell’informazione attraverso il suo lavoro. Difatti, riceve quotidianamente le notizie del territorio, in tempo reale, circoscritto nell’area comprendente la provincia tarantina, a partire da Ginosa sino ad Avetrana, arrivando, così, a fare il punto della situazione. Si proferisce, ancora una volta, sugli argomenti assicurazioni e normative, rimarcando l’iter, quindi le procedure, da rispettare per ricevere dei contributi nel caso vi fossero dei danni derivanti dalle calamità (precisando che i muretti, le attrezzature e le ringhiere non sono assicurabili).

Stesso dicasi sull’intervento di Giuseppe Guarini (Assessore all’Agricoltura del Comune di Grottaglie) che evidenzia la necessità di informazione; il bisogno di un’assemblea che permetta di raggruppare le varie associazioni per far fronte alle tematiche e alle problematiche del territorio; ed, infine, parlando di decreti legislativi e norme dello Stato, la presenza dei politici che devono adoperarsi maggiormente.

Fabrizio Nardoni (Assessore alle Politiche Agricole Forestali Caccia e Pesca Regione Puglia), invece, ha concluso, con il suo discorso, l’incontro della serata.

Si parla di crisi sentita non solo in campo agricolo, ma, anche, da parte delle Associazioni, delle Categorie, della Camera di Commercio, dei Sindacati e di altri esponenti di rilievo nazionale che accusano i segni di questo continuo allarmismo che incombe sul nostro Paese.

Si enuncia, inoltre, il bisogno e la ricerca del dialogo tra le Associazioni e le Categorie, per informare e far conoscere, maggiormente, ciò che spesso viene celato. Ancora, la differenziazione tra nord e sud, ovvero, una difformità provata, soprattutto, nel meridione, anche da parte delle stesse assicurazioni e, a tal proposito, si sottolinea il piano di lavoro che il Ministero sta concependo parallelamente alla questione relativa alle calamità.

Un sistema assicurativo che, sicuramente, deve essere rivisto, perché, nonostante il Ministro parli di mancanza di fondi facendo riferimento, anche, al famoso “Patto di Stabilità”, al contempo, il PON discute sui procedimenti da attuare “contro” le compagnie assicurative.

A differenza, invece, degli istituti bancari che, riconoscendo i danni causati dalle calamità, quindi scaturiti dalle condizioni atmosferiche avverse, concedono lo spostamento dei contributi, come descrive lo stesso Assessore Nardoni nella recente intervista che ci ha rilasciato.

Eleonora Boccuni


viv@voce

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