TARANTO. Azzeramento della Giunta ma a presto il permesso di continuare a svendere
Il “Piano Particolareggiato Cimino” la cui delibera, mercoledì, doveva essere discussa nell’Aula Consigliare, ha subìto una pausa forzata
Come abbiamo appreso tutti, alle ore 20 della stessa giornata, il Sindaco Ezio Stefano si era ritirato per firmare, invece, l’azzeramento della Giunta Comunale.
Tutti eravamo in attesa del suo annunciato no a quella sconsiderata ed inutile cementificazione, contenuta in una delibera emessa velocemente; un’ardita proposta di espansione dell’area di circa 880.000 metri quadri, con la costruzione di 730.000 metri cubi di edifici da adibire per il commercio ed il terziario, e 400 mila metri cubi per realizzare 1000 nuovi alloggi.
La rottura tra il Sindaco e la sua maggioranza non era un mistero; ma stavolta la maggioranza del suo gruppo, il Pd, ha imposto, anche se indirettamente, le regole, decidendo di rimandare la questione “Cimino” alla sentenza del Tar sul ricorso presentato dalle società Due Mari e Gallerie Commerciali contro il Comune di Taranto; le due società, ricordiamolo, recentemente hanno posto l’accusa di inadempienza verso il progetto, chiedendo di conseguenza la nomina di un commissario ad acta per il rilascio dell’autorizzazione .
Oltre le decisioni del Pd, in contrasto con quelle del primo cittadino di Taranto, durante il consiglio di mercoledì sera, si è aggiunta l’uscita dall’aula dei consiglieri di Ncd, di Realtà Italia e di un consigliere di Sds; inoltre i Consiglieri dell’UDC non erano in aula. Insomma il numero legale lo garantivano le minoranze. Il Sindaco infuriato, a quel punto aveva deciso di ricambiare l’arroganza e la non conciliazione di molti, firmando l’azzeramento della Giunta.
Ma il risentimento di Stefano nei confronti del Pd è stato motivato anche dall’incontro che il gruppo politico ha avuto con un avvocato amministrativista, alla presenza dell’assessore all’Urbanistica Cosima Lorusso, il quale avrebbe, lui stesso, consigliato di rimandare la decisione del voto al risultato della sentenza del Tar. Dunque un accordo senza alcuna informativa per il primo cittadino.
Ieri, giovedì, si è respirata aria di valutazioni, di mediazioni tentate, di voci di corridoio o di nuove sinergie; e c’è chi spera in elezioni nel 2015, elezioni che non spaventano Stefano che, a suo dire, non rinuncerà, dopo il mandato, al suo gruppo politico o ad una lista civica.
E a quanto pare il Sindaco non è neanche preoccupato dell’insanabile frattura che si è creata con la Taranto dei movimenti, delle associazioni e degli ambientalisti. Dormono sonni tranquilli anche tutti gli altri partiti, con i loro rappresentanti, che hanno svenduto Taranto in passato e che continuano a farlo, consci che in fondo il capro espiatorio delle loro nefandezze già c’è e si chiama Ezio Stefano.
MARIA LASAPONARA