SAVA. Dopo il successo di Emiliano, cosa succederà nel nostro paese?
PD e SavaInMovimento “vicini vicini” …
Se volessimo confrontare il numero dei votanti alle primarie del centrosinistra della Puglia, tra Sava e Manduria, notiamo una differenza sostanziale: al primo sono stati 580 i votanti al secondo invece 582. Modestissima differenza ma con una nota, di non poco conto. Sava, con circa 17 mila abitanti ha un corpo elettorale di quasi 15 mila votanti, Manduria 32 mila abitanti e un corpo elettorale di circa 24 mila elettori. Quindi abbiamo uno stacco di 2 voti, rispetto a Sava, i quali “premiano”, in termini numerici e in base ai votanti, la cittadina messapica. Tutt’altra cosa invece è rapportare il numero dei votanti alla cittadina e al suo corpo elettorale. In base a quest’ultima nota, Sava primeggia. Ma non era questo dato numerico la ragione di questo editoriale. La particolarità di queste primarie savesi, le quali hanno visto Emiliano plebiscitario su Stefàno e Minervini, è dettata dal duo PD e SavaInMovimento.
Ivano Decataldo, federando il suo movimento politico al neo “Alto Salento”, ha sancito il distacco totale da quel “Laboratorio politico per l’alternativa”, creato assieme a Sel di Enrico Consoli. Laboratorio che aveva creato un barlume di speranza nella politica savese ma si è affievolito appena subito dopo il risultato elettorale della primavera 2012. Quindi, Ivano Decataldo, ha dato un volto interprovinciale al suo gruppo e questo è segno che, nelle prossime elezioni regionali della primavera 2105, lo vedrà sicuramente candidato alla competizione che contrapporrà il centrosinistra al centro destra. PD e SavaInMovimento, quindi, saranno alleati pro Emiliano.
E allora che riflesso, politico, potrà avere nella politica locale nella coalizione che, obbligatoriamente, dovrà nascere in contrapposizione all’amministrazione IAIA? Secondo il nostro giornale sarebbe un grosso errore politico includere IAIA in una coalizione allargata. Guai. IAIA è responsabile politico amministrativo di questi due e anni mezzo passati nel nostro Palazzo municipale ed è giusto che deve rimettersi da solo, e con la sua coalizione primitiva, al giudizio dell’elettore savese. E’ un atto di responsabilità che IAIA deve affrontare. Questa è la politica e non il restare a galla.
Se IAIA ha fatto bene durante il suo mandato lo dirà il savese e non certamente lui. Lui deve solo dimostrare se il paese sotto la sua amministrazione ha tratto benefici, e vantaggi, di cui il savese sarà giudice. E le ancore di salvezza non vanno lanciate per nessun motivo e da nessun partito. PD, FI e SavaInMovimento, facciano attenzione a questo. IAIA, con atti alla mano deve dimostrare a tutto al paese l’operatività della sua amministrazione, dei suoi assessori su tutto. E deve giustificare, obbligatoriamente, il suo operato con i costi pagati dall’Ente comunale alla sua amministrazione, in tema di stipendi, indennità varie, costo di contenziosi e parcelle di avvocati.
Ai giorni nostri c’è tutto il tempo per costruire un cartello dell’alternanza e non quello dell’alternativa. Sel è scomparsa del tutto a Sava, forse la Sciarelli potrà dirci qualcosa sulla sua fine. Se fine del tutto c’è stata. E quindi, in tema di alternanza all’amministrazione IAIA, Forza Italia dove la mettiamo? Oggi il partito di Berlusconi, a livello nazionale è in presa ad una seria crisi d’identità ma a Sava è un’altra cosa. Reduce del successo ottenuto alla Provincia da Arturo De Cataldo, come capogruppo provinciale di FI, il quale sta raccogliendo meriti e successi che lo stanno portando fuori da Sava. Ma il leader locale di FI è ancorato a Sava. Segno buono.
Domanda: può darsi che sia anche lui, oltre a Ivano Decataldo, un altro candidato savese alle regionali 2015? Può darsi. Mancano ancora alcuni mesi e le ipotesi possono essere le più disparate ma noi guardiamo alle probabili scelte che verranno fatte all’interno dei partiti o dei movimenti politici savesi. Credo che si possa costruire un alternanza a IAIA, e quindi non un alternativa, con PD- SavaInMovimento e Forza Italia. Sgombrare del tutto, inesorabilmente, le liste civiche di vecchie scope di spogliatoio che fanno bene solo a se stesse e non al paese.
E il sindaco pro tempore savese che farà, visto che il suo neo partito a livello regionale, NCD, è stato messo alla porta da Michele Emiliano? IAIA, sa bene una cosa: non si può candidare alla competizione elettorale regionale, pena la sua decadenza da sindaco. E quindi che farà? Farà riprendere al potenziale candidato alla regione Massimo Ferrarese, i classici 600 voti di preferenza ottenuti alle passate elezioni europee?
Certo, dire “questo è quello che passa il convento” è la classica battuta. L’opposizione faccia il compito suo e non scordi che IAIA ha fatto già metà mandato amministrativo. Ma non è solo IAIA che deve dare conto del suo operato amministrativo al corpo elettorale savese, anche l’opposizione lo deve dare.
Giovanni Caforio