Celeste INGRAO: “Noi che non eravamo vere signore”
Una cosa sola voglio dire in risposta alle cretinate di Alessandra Moretti
Non siamo mai state austere e rigide e non abbiamo mai pensato di doverci mortificare. Siamo state allegre, appassionate, trasgressiva, arrabbiate.
Ci siamo messe gonnellone a fiori, zoccoli, sciarpe, camicie di pizzo, minigonne. Magari anche quando, secondo i canoni, non ci stavano proprio bene: era anche quello un modo di affermare la nostra libertà. Perché quello soprattutto ci interessava: non “piacere” a tutti i costi ma affermare la nostra libertà.
Alcune fra di noi erano belle, molto belle, altre carucce, alcune bruttine. Alcune ci tenevano all’eleganza, altre se ne fregavano. Alcune frequentavano l’estetista, altre si limitavano a una cremetta da supermercato.
Ci siamo prese cura di noi ognuna a suo modo, nel modo che ci pareva più giusto per stare bene con noi stesse. Abbiamo patito e ci siamo divertite, come succede nella vita.
Ci siamo anche divise, abbiamo litigato, furiosamente, ma mai per come andavamo vestite o per come ci acconciavamo i capelli.
Eravamo diverse e in questa diversità stava la nostra bellezza e la nostra ricchezza di donne. Abbiamo subito molte sconfitte e conquistato grandi traguardi.
Abbiamo, almeno un po’, rivoltato la politica, costringendo tanti uomini a riflettere sulla nostra differenza. Siamo state bellissime.
Ora siamo diventate vecchie. Qualcuna, certo, si sarà un po’ intristita: succede quando si invecchia. Ma tante hanno ancora voglia di dire la loro e stanno sia fra quelle che si tingono i capelli sia fra quelle che preferiscono averli bianchi, sia fra quelle che si sono fatte un ritocchino sia fra quelle che mostrano tutte le loro rughe.
I tempi, come dice la Moretti, sono cambiati. Mi consola però, se guardo alle mie figlie e a tante donne giovani come e più di loro, trovare la stessa varietà e la stessa bellezza che avevamo noi.
Non hanno tutte uno stile lady-like, ma va bene così. Sono donne tutte diverse e sono bellissime.
FONTE
nuovatlantide.org