TARANTO. Natale nell’Isola, il bilancio degli organizzatori
Migliaia le presenze per la fortunata intuizione degli ipogei-contenitori. “Si programmi da subito l’Isola che vogliamo 2015 per farne esempio di sinergia e organizzazione”
Ripartire dall’esperienza positiva di “Natale nell’Isola” e dal bagno di folla delle dieci giornate della kermesse voluta da Associazioni Terra e Nobilissima Taranto e Camera di Commercio, con il patrocinio dell’Arcivescovado e la partnership del Comune di Taranto, per proseguire, con ostinazione, nella direzione della valorizzazione dello sterminato patrimonio storico ed umano della Città Vecchia.
“Guardiamo a Natale nell’Isola come al più bel successo della nostra attività in questi anni – spiegano in una nota gli organizzatori – e come al più importante risultato centrato da L’Isola che Vogliamo, di cui la rassegna natalizia è figlia. Senza un lavoro di sperimentazione permanente, di ricerca continua, condotto con lo sguardo costantemente rivolto al futuro, Natale nell’Isola non avrebbe mai visto la luce. La kermesse natalizia è figlia della Winter Edition del 2012, della riscoperta degli ipogei dell’edizione 2014, di una continuità sulla quale ci auguriamo la città si senta oggi autorizzata a scommettere”.
In migliaia si sono riversati in Città Vecchia a cavallo tra il 20 dicembre e il 6 gennaio, premiando la soluzione creativa del doppio prodotto, contenitore-ipogeo e contenuto-artistico, su cui è stato costruito il percorso dei presepi. “Ripensare gli ipogei come potenziali spazi da mettere a disposizione delle tante energie creative di cui il territorio dispone – proseguono gli organizzatori – è stato un passaggio cruciale sul quale è possibile costruire una ulteriore offerta attrattiva, promozionale e associativa. Spazi fino ad agosto chiusi e dimenticati sono oggi non solo patrimonio archeologico-architettonico, ma anche in prospettiva spazi di socialità o vetrine per il territorio. Questa è la principale eredità che Natale nell’Isola ci lascia per il futuro”.
“Con Natale nell’Isola non è il solo patrimonio di pietre, ma anche quello di uomini e spiritualità che ha affermato in Città Vecchia, grazie all’Arcivescovato e alle confraternite, alla devozione popolare, al grande cuore degli abitanti dell’Isola a cui va oggi il nostro infinito ringraziamento per partecipazione e ospitalità. Uno speciale ringraziamento va alla Camera di Commercio di Taranto, senza della quale non ci sarebbe mai stato Natale nell’Isola, e al presidente Luigi Sportelli, di cui condividiamo l’appello ad un atteggiamento civico improntato su fattualità e proposta anziché su sfiducia e inoperosità”, concludono gli organizzatori, che guardano ora al futuro.
“Abbiamo solo sette mesi per l’organizzazione dell’edizione 2015 de L’Isola che Vogliamo, forse la più difficile di sempre dal punto di vista del tenore delle aspettative. Proveremo pertanto di mettere a frutto questa ulteriore esperienza di collaborazione con il Comune di Taranto, nella speranza di poter già dalle prossime settimane ottenere gli ok necessari a programmare un’edizione estiva di spessore da poter proporre anche al di fuori dei circuiti locali, grazie a un lavoro sinergico e organizzato. C’è qualcos’altro che bolle in pentola, ma preferiamo conservare l’effetto sorpresa. In Città Vecchia, per la Città Vecchia, con la Città Vecchia proveremo a mettere in campo qualche anticipazione dell’Isola ben prima dell’estate”.