SAVA. Aumenti della TARI oltre il termine della legge sugli Enti locali. Sono illegittimi!
Ma il collegio dei sindaci revisori savesi ha controllato questo?
Con deliberazione numero 62 del Consiglio comunale del 21.10.2014 veniva approvato il piano finanziario e delle tariffe per il 2014 dal Comune di Sava. La data degli aumenti è importantissima in quanto è fuori termine visto la legge degli enti locali la quale prevedeva che simili variazioni di tariffe dovevano avvenire entro e non oltre il 30 settembre 2014. Termine perentorio. Nella vicina Manduria, in fase di previsione di Bilancio venivano apportate variazioni sull’aumento della tassazione Tari ma a questa previsione si alzavano gli scudi del Collegio dei sindaci revisori dei Conti messapici.
Questi ultimi ponevano l’alt all’amministrazione Massafra in quanto con il loro parere, negativo, mettevano in guardia gli amministratori manduriani dal commettere un simile abuso. Da questa segnalazione dei Collegio dei revisori dei Conti messapici l’amministrazione Massafra stoppava l’aumento del tributo Tari e seguiva le indicazioni dei revisori dei Conti. Quindi, Manduria applicava lo stesso importo della Tari del precedente anno senza nessun aumento. Andiamo a Sava, qui siamo campioni di tutto.
L’amministrazione IAIA, ignorando completamente la legge sugli Enti Locali approvava gli aumenti della Tari oltre la scadenza fissata per legge. Tante sono le domande che ci vengono e di rimando le esponiamo ai nostri lettori, oltre ai chiamati in causa: ovvero, il collegio dei sindaci revisori savesi. Questi ultimi sono tre: una presidente e altri due che chiudono il cerchio. Questi signori sono stipendiati dal nostro Comune, o meglio dal contribuente savese e percepisce, ognuno di loro, queste somme mensili: la presidente prende circa 1000 euro al mese e i due restanti revisori circa 700 euro ciascuno, sempre mensili.
Sommando questi tre stipendi, il costo sopportato dall’Ente comunale savese è di circa 2500 euro al mese che, moltiplicato per i dodici mesi dell’anno, ci danno la somma di 30.000 euro. Quindi, sulla carta, ci sono dei controllori che devono controllare i controllati. Ma, per la cronaca, questi controllori sono stati nominati dai controllati. O meglio ancora lottizzati dall’amministrazione IAIA e tutti espressione del voto della maggioranza amministrativa savese.
Quando, genericamente, pur rispettando le forze numeriche in Consiglio comunale, viene lasciato un posto all’interno del Collegio dei revisori dei Conti all’opposizione, giusto per garantire un certo equilibrio che in democrazia è importantissimo. A Sava, tutto questo non è affatto avvenuto. A Sava la lottizzazione è stata a senso unico. Quindi abbiamo dei controllori che devono controllare proprio chi li ha designati a quel posto di controllo degli atti amministrativi. Strano, molto strano.
Ma l’amministrazione IAIA di questo non si è posto il minimo dubbio. Ha fatto ciò che ha voluto. Ma andiamo a questi aumenti della Tari che hanno messo in ginocchio un intero paese con aumenti scriteriati che, oltre all’aumento del tributo, non sono giustificati dai servizi che vengono offerti al contribuente. La domanda credo che sia giustissima: cosa hanno detto i revisori dei Conti savesi quando l’amministrazione IAIA ha deliberato in Consiglio comunale gli aumenti della Tari? Hanno detto qualcosa? E se sì cosa?
Lo vorremmo tanto sapere. Se Manduria, o meglio l’amministrazione Massafra, ha stoppato gli aumenti della Tari dietro l’indicazione del revisori dei Conti messapici, in virtù dei tempi scaduti per decretare l’aumento del tributo, quelli savesi lo hanno fatto? In questi giorni manderemo tutto al Prefetto e vorremmo ricordare ai revisori dei Conti savesi che a Manduria i loro colleghi hanno fatto rilevare l’incongruità del Bilancio rispetto alle entrate. Loro lo hanno fatto?
I revisori dei Conti messapici sono pagati dal contribuente manduriano, ma anche quelli savesi sono pagati dal savese. E il loro compito è quello di vigilare sulla legittimità degli atti. In questo caso è stata omissione o altro? Lo vorremmo tanto sapere. Mentre l’opposizione non esce fuori dalla Sala consiliare tutto questo. Restano solo gli interventi riportati nei verbali delle sedute. Ma è ben poca cosa. Tutti vogliono sapere come stanno le cose.
E’ l’intero paese che vuole essere messo a conoscenza di tutto ciò …
Giovanni Caforio