Per Roberto Ottaviano un workshop e un concerto con la Tàrrega
Il celebre sassofonista jazz sarà in riva allo Jonio ospite della Accademia Musicale “Francisco Tàrrega”
Gli insegnamenti di un grande musicista sono la cosa più preziosa che può ricevere uno studente di musica: Roberto Ottaviano, uno dei massimi sassofonisti jazz europei e docente presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari, venerdì 30 gennaio sarà in riva allo Jonio “ospite” dell’Accademia Musicale “Francisco Tàrrega”, l’unica del territorio convenzionata con l’Istituto “Paisiello” di Taranto.
Nel pomeriggio, a partire dalle ore 18.00, Roberto Ottaviano terrà un seminario per i sassofonisti jazz tarantini, nel quale sarà “assistito” al piano da Tony Semeraro, il docente di Sax e Piano jazz della “Tàrrega”; l’iniziativa si terrà presso la sede dell’Accademia Musicale “Francisco Tàrrega”, a Talsano in via Beato Angelico n.11, (info 099 400 5737 – 340 5764829 e www.accademiatarrega.it).
In serata (alle ore 21.00) Roberto Ottaviano parteciperà a un concerto jazz presso il “Saloon Public House” di Roccaforzata, che sarà aperto dall’esibizione di due laboratori di musica d’insieme della Accademia “Tàrrega”.
Diretti da William Marino, infatti, suoneranno alcuni allievi della Tàrrega: Roberto Musio al basso, Gabriele Gentile al piano, Vincenzo Latronico, Marco Petio e Lorenzo Venerito alle chitarre. Poi si esibiranno in ensemble anche Giovanni Pagliaro alla chitarra, Daniele Manco alla batteria, Cosimo Sabatelli al basso, Maristella Barbaro al piano e Anna De Pace alla voce.
La serata entrerà nel vivo con l’esibizione di Roberto Ottaviano che, con il pianista Sandro Savino, suonerà con il “Mat Modern Quartet”, formazione jazz tarantina composta da Mattia Bonvissuto alla tromba, William Marino al basso, al Paolo Bonvissuto alla chitarra e Daniele Manco alla batteria.
ROBERTO OTTAVIANO
Roberto Ottaviano inizia a suonare come autodidatta le percussioni e il flauto, ma a cinque anni comincia a prendere lezioni di clarinetto al Conservatorio di Bari. Sotto l’influenza della musica di Lester Young e John Coltrane, scelse il sassofono.
Dopo aver studiato a Perugia sassofono classico con Federico Mondelci, partendo dalla tradizionale scuola francese, ha studiato armonia e composizione classica con Walter Boncompagni, Giacomo Manzoni e Luigi Nono. Grazie ad un fortuito incontro con Steve Lacy, ha concentrato molte attenzioni sul sax soprano.
Durante un soggiorno in America, ha anche studiato con Ran Blake, Bill Russo e George Russell composizione jazz e arrangiamento. Ottaviano ha militato in una big band locale con i musicisti ospiti come Buck Clayton, Ernie Wilkins, Benny Bailey e Sal Nistico; più tardi è stato un membro dell’orchestra di Andrea Centazzo, con le collaborazioni di Gianluigi Trovesi, Theo Jörgensmann, Franz Koglmann, Carlo Actis Dato, Radu Malfatti e Carlos Zingaro.
Ottaviano è conosciuto anche al di fuori dell’Italia attraverso la sua partecipazione a progetti con Franz Koglmann, Georg Gräwe, Ran Blake e Tiziana Ghiglioni. Nel 1983, ha pubblicato il suo primo album ( “Aspects”) in nome proprio per Tactus Records, con Giancarlo Schiaffini, Paolo Fresu e Carlo Actis Dato.
Nel 1986 ha costituito un quartetto con Arrigo Cappellatti. Ottaviano ora ha più di dieci album a suo nome, in particolare sull’etichetta Splasc (h). Nel 1988 ha fondato l’ensemble di ottone “Six Mobilies”, nel 1988 ha inciso un omaggio a Charles Mingus (Mingus – Portraits in six Colours )nel dicembre 1990 ha inciso l’album “Items from the Old Earth”..
Dal 1979, Ottaviano ha collaborato con numerosi musicisti jazz come Dizzy Gillespie, Art Farmer, Mal Waldron, Albert Mangelsdorff, Chet Baker, Enrico Rava, Barre Phillips, Keith Tippett, Steve Swallow, Irene Schweizer, Kenny Wheeler, Henry Texier, Paul Bley, Aldo Romano, Myra Sant’Agnello, Tony Oxley, Misha Mengelberg, Han Bennink, Mario Schiano, Trilok Gurtu, la formazione coreana “Samulnori” e il “Canto Drums” di Pierre Favre. Ha suonato in molti americani ed jazz festival europei, come il Chicago Jazz Festival, il Festival di Musica Donaueschingen, il Jazz Festival di Berlino e il Festival del Jazz di Willisau.
Come insegnante di musica, ha svolto, tra l’altro, Corsi a Woodstock N.Y. e nei conservatori di Città del Messico, Vienna e Groningen, le istituzioni culturali di Urbino, Cagliari, Firenze, Roma e Siracusa. Roberto Ottaviano è anche l’autore del libro, “Il Sax: Lo strumento, la storia, le tecniche”, pubblicato nella F. Muzzio Editore. Padova nel 1989.
Per maggiori informazioni: Marco Amatimaggio Addetto Stampa (368.913428)