H7N9: aggiornamenti sul virus dell’influenza aviaria
Le ultime informazioni dall’ECDC relative alla diffusione dell’infezione da virus H7N9 in Cina
Nell’ottica della tutela della salute e nella costante attività d’informazione per turisti e viaggiatori Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, comunica l’aggiornamento di valutazione rapida del rischio dell’ECDC (Ente Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie) che fornisce opzioni per la riduzione del rischio e sottolinea la necessità di prepararsi per l’individuazione tempestiva e adeguata gestione dei casi che possono manifestarsi tra i viaggiatori dopo un periodo di incubazione asintomatico.
In particolare il 4 febbraio 2015 la Commissione Salute e Pianificazione familiare Nazionale della Cina (NHFPC) ha notificato all’OMS ulteriori 83 casi confermati di infezione umana da influenza aviaria A (H7N9).
I casi si riferiscono al periodo tra il 20 dicembre2014 e il 27 gennaio 2015.
Di seguito una ripartizione degli 83 casi per data di insorgenza sintomi:
Il 20 dicembre 2014: 2 casi
Settimana 52 (22-28 dicembre 2014): 8 casi
Settimana 1 (29 dic 2014- 4 gennaio 2015): 16 casi
Settimana 2 (05-11 gennaio 2015): 21 casi
Settimana 3 (12-18 gennaio 2015): 20 casi
Settimana 4 (19-25 gennaio 2015): 13 casi
26-27 gennaio 2015: 3 casi
L’età varia tra 1-88 anni, con un’età mediana di 56 anni. Tra gli 83 casi, sono stati segnalati 19 decessi con un’età compresa tra 7-78 anni, età mediana di 50 anni. Di questi 83 casi, 60 erano uomini. La maggioranza (78 casi, 93%) ha riferito l’esposizione ai mercati di pollame vivo o al pollame vivo; l’esposizione di 4 casi è sconosciuta. Sono stati segnalati tre cluster familiari, ognuno composto da 2 casi; tutti sono stati esposti al pollame vivo o a mercati di pollame vivo. I casi sono stati segnalati da 8 province: Fujian (30), Guangdong (30), Jiangsu (7), Jangxi (1), Shandong (1), Shanghai (2), Xinjiang (1), e Zhejiang (11).
Il governo cinese ha adottato le seguenti misure di sorveglianza e controllo:
• rafforzamento della sorveglianza epidemiologica e analisi dei dati;
• implementazione della gestione dei casi e delle cure mediche;
• conduzione di campagne di comunicazione sul rischio collettivo e divulgazione delle informazioni.
L’OMS, in stretta collaborazione con la Cina, continua a seguire da vicino la situazione e a condurre la valutazione del rischio in base alle ultime informazioni.Raccomandazioni dell’OMS: l’OMS raccomanda ai viaggiatori verso i Paesi con focolai noti di influenza aviaria di evitare allevamenti di pollame o il contatto con animali in mercati di animali vivi o di accedere alle aree in cui il pollame può essere macellato, o il contatto con le superfici che sembrano essere contaminate da feci di pollame o di altri animali. I viaggiatori devono lavarsi spesso le mani con acqua e sapone.
I viaggiatori devono seguire corrette pratiche di sicurezza alimentare e di igiene personale. L’OMS non raccomanda di eseguire alcun test ai viaggiatori nei punti di ingresso nei confronti di questo evento, né alcuna restrizione a viaggi o a rotte commerciali. Deve sempre essere considerata la diagnosi di infezione da virus dell’influenza aviaria in individui che sviluppano sintomi respiratori acuti gravi durante il viaggio o subito dopo il ritorno da una zona dove l’influenza aviaria è un problema.
L’OMS incoraggia i Paesi a continuare a rafforzare la sorveglianza dell’influenza, compresa la sorveglianza delle infezioni respiratorie acute gravi (SARI) e di rivedere con attenzione eventuali casi insoliti, al fine di garantire la segnalazione delle infezioni umane come stabilito dal RSI (2005) e di continuare le azioni sanitarie nazionali di preparazione.