Legge regionale: affossata la parità di genere

Legge regionale: affossata la parità di genere

Deluso, Nichi Vendola dichiara:”Retromarcia cavernicola”

Un indignato Nichi Vendola ha abbandonato, ieri, l’Aula dove il Consiglio Regionale della Puglia si era riunito per discutere sulla Legge elettorale regionale: bocciata l’introduzione della doppia preferenza che avrebbe garantito la parità di genere . Il Governatore, deluso, ha dichiarato: “un consiglio composto al 95% da maschi davanti alla sfida della parità di genere fa una retromarcia cavernicola e si chiude nel proprio recinto. Ciascuno dei maschi, non solo della destra, ha usato argomentazioni imbarazzanti contro la parità di genere”.  

L’Assemblea (con il voto contrario di Sel, Puglia per Vendola e Idv) ha fissato all’8% la soglia per accedere alla ripartizione dei seggi per le coalizioni e per le liste che si presentano da sole.

La soglia per le singole liste all’interno delle coalizioni è invece del 4%. Inoltre, è stato definito anche un premio di maggioranza modulato sulla base delle percentuali di voti raggiunte dalla coalizione vincente (nel caso superi il 40%, la maggioranza otterrà 29 consiglieri, tra il 35 e il 40% i seggi saranno 28, mentre se inferiore al 35% saranno 27).

Infine, all’unanimità, è stata sancita la riduzione del numero dei consiglieri (che da 70 passano a 50, più il presidente eletto), adeguando così le norme ai rilievi della Corte Costituzionale.

Gabriella Miglietta

 

viv@voce

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