SAVA. Corrado Agusto. Anatomia di un ex sindaco e di un ex assessore che quando comincia una cosa … non la finisce mai!
Ennesima uscita di scena. E’ … recidivo!
Da circa tre mesi si vociferava che il cambio di guardia nell’amministrazione dei qualunquisti savesi era solo uno: Agusto via e dentro Saracino. Agusto va via per ragioni dicasi personali, in quanto di politico non c’è nulla in questo centrodestra, ma senz’altro non sono politiche.
Il già sindaco Agusto, e già ha avuto anche questa fortuna il nostro farmacista savese, in naftalina nella penultima tornata elettorale. Per essere chiari quella che vide Aldo Maggi sindaco di Sava per la terza volta, il quale quest’ultimo fu rimpinzato da un centro sinistra all’acqua di rose.
E quindi Agusto si ritirò dalla scena politica savese nel 2009 dopo aver distrutto una legislatura la quale passò alla storia savese per ben due record. il primo: la durata, 18 mesi. Il secondo ancora più eclatante. Cambiò 24 assessori in quasi un anno e mezzo di mandato e alla fine buttò la spugna della serie, alla savese maniera, “vaffanculachibèmuertituttiparipari” e proseguendo, sempre alla savese maniera, “scjì perdibbititutti”. E così si esauirì la spinta propulsiva dell’ex enfant prodige della buona borghesia savese. Quella operativa e non parassitaria.
Rieccolo in scena nella “Sava politica”, dopo il purgatorio durato tutta la legislatura di Aldo Maggi. E che fa? Si aggrega al “Patto per Sava”, conglomerato di personaggi provenienti da qualunque formazione politica. Compresa quella di sinistra. In cui annota anche Salvatore De felice. IAIA vince le elezioni comunali del 2012, tutte in discesa, ed ecco Agusto assessore ai Servizi sociali.
Del suo operato, se mai c’è stato, non se ne vede traccia. Addirittura in una email la dirigente regionale ai Servizi sociali lamenta, a chiare e tinte forti, la mancanza fisica di Agusto nell’organizzare i Piani di zona, piani del comprensorio indispensabili per le politiche sociali! Detto questo, forse è tutto. Ma c’è ben altro, ed è giusto che il lettore lo sappia. Non ha mosso un dito per la riapertura della mensa della Caritas savese. Chiusa da oltre due anni. Ha fatto sempre lo yes men per il sindaco pro tempore IAIA.
E non c’è traccia del suo operato amministrativo. Altro che dice che ha sistemato i Servizi sociali. In una nota una mamma, rivolta al nostro giornale, lamentava la frutta avarita che veniva collocata negli zainetti in quanto i ragazzi non la mangiavano durante il pasto e Agusto ebbe a dire che “molto probabilmente, si guasta durante il tragitto. Scuola casa!” Addirittura, una pera o una banana oltre passa la commestibilità nell’arco di poco meno di mezzora? Micidiale!
E che sono stì zainetti? Dei forni a energia solare? Ma per favore … per favore davvero. Ma non era la solo delle mamme a lamentarsi. Ma credete che questo paese è fatto solo di stupidi, di idioti, di imbecilli, di turdoni, di increduli che credono ancora alla befana? E che dire dei disagiati ed emarginati savesi, che dire? Possono tranquillamente spaziare nei cassonetti degli ipermercati per trovare qualcosa da mangiare!
E che quando bussano alla porta dei Servizi sociali per qualunque emergenza l’unica risposta che si sentono dire è “non ci sono soldi”! Vada Agusto, vada. Il radical chic che ha posto la firma per la denuncia contro il nostro giornale. Lui, dedito alle libertà democratiche e di espressione.
Lui, dal concetto di sinistra, è passato al qualunquismo più becero. Scordando molte cose. Una su tutte: l’identità politica. Forse, quest’ultima non l’ha mai avuta. Coerenza compresa, sa?
Giovanni Caforio