TARANTO. “Riprendiamoci la città”
Nota stampa dell’associazione MADE IN TARANTO™
Quello che si sta compiendo nei confronti della città è un atto di grande irresponsabilità da parte di politica e Istituzioni che va fermato con ogni mezzo. I nostri figli rischiano di non avere alcun futuro. La politica è ferma al palo delle sue riflessioni che peraltro durano da troppo tempo. Il riferimento è all’aria irrespirabile di questa mattina in città. E non sarebbe il primo e unico episodio che si consuma tra il silenzio e l’indifferenza comune. Ma l’aria non è solo irrespirabili per le presunte esalazioni tossiche del vicino comparto industriale. E’ irrespirabile perché l’economia gira poco. Il cemento pesante di idee obsolete di una politica poco lungimirante sta soffocando il cambiamento.
Nonostante vi sia gente come noi impegnata ad investire risorse notevoli nel tentativo di ricostruire una città dilaniata, usurpata e consumata dall’illusorio progresso dettato da una forte connotazione industriale, Taranto si sta vedendo nuovamente depredata di tutto. La puzza di gas in città stamattina è solo uno dei tanti segnali del baratro in cui stiamo precipitando.
A destra e a sinistra, i proclami sono tanti. Mai i fatti non cambiano.
Si rincorrono voci secondo cui sulla città pioveranno presto denari grazie alle ventilate bonifiche, fantomatiche ambientalizzazioni e quant’altro. In realtà mancano le idee a chi ci governa. E manca una seria programmazione che coinvolga la cittadinanza e il mondo associativo.
Siamo circondati solo da discariche, da scali portuali e aero-portuali deserti, da cemento e asfalto, da rifiuti, da una criminalità diffusa e incontrollata, dall’inciviltà delle doppie e delle triple file di auto in sosta. Eppure con le nostre tasse continuiamo a pagare stipendi e onorari a chi, a qualsiasi titolo, dice di governare la città. E qui il riferimento non è solo al Sindaco, ma a tutti coloro che siedono nei pubblici uffici.
Noi di Made in Taranto da circa un anno stiamo lavorando duro per perorare la causa Taranto, puntando sul fare rete per ricostruire un futuro sostenibile, a misura d’uomo. Ma è logico che episodi come quello di stamattina scoraggino gli animi, rendendo fragilissima la speranza del cambiamento.
E’ tempo di reagire, di arrestare la caduta libera.
E’ tempo di lanciare proposte nuove. Che tengano conto che il futuro di Taranto non può essere l’acciaio o il petrolio. E’ in gioco la vita, oltreché il destino economico di una città che non ne può più.
Ogni giorno da più parti piovono idee e proposte, quasi sempre dal basso. Ma chi le ascolta? ..a parte il popolo della rete che non può far altro che condividere nella speranza che il messaggio giunga nelle stanze del potere, aprendone la mente e gli animi.
Insomma basta. Il futuro della città non può essere lasciato nelle mani di pochi. Riprendiamoci la città. Il mio appello è rivolto a tutte le associazioni che hanno a cuore il bene dei bambini, ai quali abbiamo il dovere di lasciare in eredità almeno la speranza.
Torniamo a convergere. Torniamo a disegnare insieme il futuro che vogliamo.
Gianluca Lomastro
Presidente
associazione MADE IN TARANTO™
www.madeintaranto.org
Cell 393 2895303