BARI. Terzo meeting internazionale HEREDITARY BREAST & OVARIAN CANCERS
Italia-USA sui fattori di rischio nei tumori della mammella e dell’ovaio: cosa si può fare quando la predisposizione ad avere un tumore è ereditaria? Software, screening innovativi e misure di prevenzione. Giovedì 26 e venerdì 27 marzo 2015 a partire dalle ore 9 – Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari
Ha preso il via ieri, mercoledì 25 marzo 2015, nella Sala Consiliare del Palazzo della Provincia di Bari, il terzo meeting internazionale sui fattori ereditari coinvolti nell’insorgenza dei tumori della mammella e dell’ovaio, organizzato dall’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari in partnership con il Langone Medical Center, polo medico della New York University.
Il percorso, iniziato nel 2009, porta in questi giorni a Bari i maggiori esperti americani ed europei di screening genetico per il cancro mammario e ovarico, la cui genesi ereditaria è evidenziabile nel 20% delle nuove diagnosi di questi tumori.
La giornata di ieri è stata incentrata sulla discussione dei consorzi (*), gruppi internazionali di strutture di ricerca che si mettono in rete e si impegnano sulla stessa patologia, così da fare analisi attendibili su grandi popolazioni. Nei primi importanti risultati di questi consorzi è coinvolto anche l’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II”, con lavori e pubblicazioni sulla prestigiosa rivista “Nature”.
Il congresso internazionale si sposterà oggi e domani all’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, a partire dalle ore 9.
Si discuterà delle ultime prospettive che riguardano gli strumenti per calcolare il rischio di predisposizione genetica di ciascuno di noi a determinate patologie e le misure per diagnosticare precocemente la malattia nei soggetti a rischio.
“E’ una rivoluzione che permetterà la conoscenza dei fattori genetici ereditari responsabili della trasmissione del cancro” , ha dichiarato l’oncologo Angelo Paradiso, direttore della Struttura semplice di Oncologia Medica Indirizzo Sperimentale dell’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, che è tra gli organizzatori del convegno. “La genetica, però, non è tutto. Infatti, affinché si sviluppi una patologia devono concorrere altre circostanze: alimentazione, ambiente, alcol, tabacco, stili di vita. Il problema che ci troviamo a gestire con i pazienti – ha concluso Paradiso – è che attualmente in una buona percentuale di casi non riusciamo a trovare l’alterazione genetica trasmissibile”.
Un gruppo di ricercatori del Wolfson Institute of Preventive Medicine della Queen Mary University di Londra, presenterà, venerdì 27 marzo, a partire dalle ore 9, i risultati dello studio IBIS, International Breast Cancer Intervention Study, (o modello Tyrer-Cuzick) che calcola il rischio di insorgenza di cancro alla mammella o all’ovaio, tenendo conto di una serie di fattori coinvolti nello sviluppo di questo tumore: numero dei figli, allattamento, anno del menarca. In particolare, sarà il dott. Adam Brentnall a illustrare gli sviluppi del modello per la stima del rischio individuale, che permette di calcolare il rischio di insorgenza della patologia in ciascun paziente e adottare misure di prevenzione tempestive adeguate come la chirurgia preventiva.
Laboratori, esperti, competenze mediche multiple (genetica, oncologia, chirurgia, ginecologia, psicologia), percorsi strutturati per accompagnare i soggetti a rischio: sono queste le regole per giocare d’anticipo la partita con la malattia.
Curare i tumori è la sfida di oggi, attuare misure efficaci di prevenzione, tarate sul singolo paziente e i suoi geni, è quella di oggi.
Tra gli organizzatori del convegno internazionale, anche la dott.ssa Stefania Tommasi, dirigente biologo del Laboratorio di Genetica Molecolare dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari; il prof. Francisco Esteva, direttore del Breast Medical Oncology Program del Clinical Cancer Center, NYU Langone Medical Center – New York University; e il dott. Franco Muggia, oncologo al Dipartimento di Medicina del New York Langone Medical Centre, Università di New York.
Il convegno è patrocinato da: Ministero della Salute, Regione Puglia, Comune di Bari.
(*) German Consortium for Herditary Breast and Ovarian Cancer, CIMBA (The Consortium of Investigators of Modifiers of BRCA1/2), ENIGMA (Evidence-based Network for the Interpretation of Germline Mutant Alleles).
Marianna Iandolo
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