La Green Road nella nuova “Via Francigena del Sud”

La Green Road nella nuova “Via Francigena del Sud”

L’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) ha approvato a Roma la nuova mappa della Via Francigena del Sud che comprende anche località della Green Road del GAL Colline Joniche. Seguendo il tracciato della via Appia antica la Via Francigena del Sud passa anche attraverso il territorio della Green Road del GAL Colline Joniche

Francesco Donatelli: «Una ulteriore straordinaria opportunità che consente alla Green Road di intercettare anche il turismo religioso e quello culturale»

Nei giorni scorsi si è tenuta a Roma l’Assemblea dell’Associazione Europea delle Vie Francigene nella quale è stato illustrato ed approvato il dossier di candidatura per estendere alla “Via Francigena del Sud” la certificazione di “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa”.

Una giornata storica per la Via Francigena alla quale ha partecipato Francesco Donatelli, vicepresidente del GAL Colline Joniche, unico GAL aderente all’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF) che è la “rete portante” della Via Francigena, un grande itinerario culturale che, ripercorrendo gli itinerari dei pellegrini diretti nel Medioevo in Terra Santa, da Canterbury giunge fino a Roma.

Nell’assemblea romana i soci dell’AEVF hanno invece approvato il dossier di candidatura presentato, con l’autorevole supporto di Società Geografica Italiana, da un coordinamento delle Regioni del Mezzogiorno coinvolte nel progetto; il documento propone la “Via Francigena del Sud” che da Roma, seguendo la via Appia antica, attraversa il Lazio, la Campania, la Basilicata e la Puglia, fino a raggiungere Brindisi.

Per arrivare a questo importante traguardo è stato indispensabile il riconoscimento della Francigena pugliese che inizialmente non includeva il territorio tarantino. Ragion per cui, in occasione degli “Stati Generali delle Vie Francigene nel Sud”, tenutisi a Bari nel novembre scorso, Francesco Donatelli ha candidato il territorio tarantino della Green Road del GAL Colline Joniche sulla base di riscontri storici certificati anche dalla ricerca del professor Roberto Caprara, già docente universitario di Archeologia Medioevale, il quale ha evidenziato che nei cammini dei pellegrini, dei mercanti e dei crociati venivano utilizzate anche le vie della transumanza, i tratturi che attraversano ancora oggi il territorio del GAL Colline Joniche.

Francesco Donatelli ha spiegato che «fine ultimo è veder finalmente riconosciuta, per il tramite della “Via Francigena del Sud”, una evidenza storica: per raggiungere Brindisi per imbarcarsi alla volta della Terra Santa, nel Medioevo i pellegrini percorrevano la via Appia, la principale via di comunicazione dell’antichità nel sud Italia. Dopo aver lasciato Roma, infatti, lungo l’Appia i pellegrini prima attraversavano il Lazio e la Campania, e poi avevano due possibilità: attraversare la dorsale appenninica e proseguire lungo il litorale adriatico fino a Brindisi, o passare dalla Basilicata raggiungendo Taranto, da dove poi risalivano lungo la via Appia verso Brindisi, passando così dai territori della Green Road del GAL Colline Joniche. Del resto sono numerose i riscontri e le testimonianze storiche nel nostro territorio del passaggio dei pellegrini per recarsi nella Terra Santa».

«Sono orgoglioso di aver potuto contribuire al riconoscimento della “Via Francigena del Sud” – ha poi affermato il vicepresidente Donatelli – che rappresenta una straordinaria opportunità per una ulteriore valorizzazione dell’inestimabile patrimonio storico ed etnografico del territorio della Green Road del GAL Colline Joniche, le cui località così potranno proporsi anche come meta per il turismo religioso e culturale e valorizzare le straordinarie eccellenze culturali, paesaggistiche, enogastronomiche e dell’artigianato ceramico».

Francesco Donatelli ha concluso rimarcando come «l’inserimento del nostro territorio nella “Via Francigena del Sud”, inoltre, conferma la lungimiranza della scelta del GAL Colline Joniche di strutturare la Green Road come un “sistema turistico integrato” che, con una articolata e differenziata offerta di strutture ricettive e di servizi turistici, è in grado di intercettare tutti i “turismi” odierni, compreso quello religioso e quello culturale che possono contribuire significativamente alla destagionalizzazione del turismo jonico».

L’addetto stampa GAL Colline Joniche

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