FRAGAGNANO. “Il sindaco Andrisano risponda ai tanti interrogativi sul Piano urbanistico generale di Fragagnano”
Nota stampa di “R-Esistere- laboratorio politico-culturale
Il nuovo PUG (Piano urbanistico generale) di Fragagnano, recentemente approvato dal Consiglio comunale, secondo gli amministratori locali ridisegnerà l’assetto urbanistico di Fragagnano. Nei fatti, da un’analisi delle cartografie e della documentazione, molti risultano essere gli interventi di difficile attuazione e di scarsa utilità per il reale miglioramento della vita dei cittadini. In maniera alquanto schematica senza utilizzare un linguaggio tecnico, eventualmente sollecitando il parere di chi tecnico è ed ha redatto il Pug, sono facilmente individuabili i punti deboli del nuovo piano che in tutti questi anni è costato una cifra incalcolabile a tutta la comunità di Fragagnano (e costerà ancora se si tiene conto della redazione dei Piani esecutivi).
Uno dei punti più critici è individuabile nell’area di sviluppo urbanistico detta di “completamento” che interessa la zona nord di Fragagnano. La predetta zona è soggetta a frequenti allagamenti e di conseguenza obbligatoriamente interessata da future opere idrauliche in grado di favorire l’allontanamento delle acque meteoriche. Gli onerosi interventi di questo tipo su chi ricadranno? Dichiarare edificabile un’area senza individuare le risorse economiche per provvedere ai dovuti interventi idraulici, non rischia di dare tacitamente la possibilità ai cittadini di poter edificare in maniera selvaggia trovandosi poi i problemi che già oggi si riscontrano nell’area urbana denominata “167”?
Il secondo punto su cui sarebbe necessario soffermarsi è: l’area industriale denominata Pip 1 e Pip 2, estesa quanto l’area dell’intero centro urbano di Fragagnano, non sembra sproporzionata rispetto al numero di aziende che insistono sul territorio? Si ritiene che questa zona possa diventare veramente un polo di attrazione per aziende limitrofe o si rischia invece di mascherare in questa maniera una speculazione edilizia residenziale e un ulteriore consumo del territorio?
Perché l’ex Distilleria Di Maggio nel Pug viene identificata come zona commerciale? Perché non si è pensato di inserirla in un piano di recupero come testimonianza della nostra archeologia industriale?
Il verde pubblico relegato nelle zone marginali e periferiche del territorio comunale non rischia di diventare zona di difficile fruizione e manutenzione?
Perché non si è previsto un piano di raccordo tra la pista ciclabile e il centro abitato in modo da rendere fruibile una ciclovia a Fragagnano?
Perchè il Pug di Fragagnano è stato redatto tenendo presente la vecchia pianificazione regionale contenuta nel Putt e tralasciando le novità introdotte nel nuovo piano denominato Pptr?
Tanti, troppi, sono gli interrogativi sulle reali implicazioni di questo Pug che sorgono ai cittadini per credere realmente che la svolta per Fragagnano sia dietro l’angolo. Non vogliamo rassegnarci all’adagio che negli ultimi tempi afferma: meglio il peggior Pug che il migliore dei vecchi piani di fabbricazione.
Il tanto decantato nuovo corso, che sempre a detta del Sindaco, avrebbe dovuto coinvolgere i cittadini nella condivisione e nella validazione di numerose scelte legate al territorio è sfumato per l’ennesima volta. Aspettiamo fiduciosi che sul tema del Pug possa esserci quanto prima un incontro pubblico indetto dall’attuale amministrazione comunale in cui si possa discutere e ragionare seriamente sulle tante questioni poste sul tavolo.
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