Laboratorio Teatrale Lizzano: maestria e prodezza di chi non conosce ostacoli

Laboratorio Teatrale Lizzano: maestria e prodezza di chi non conosce ostacoli

“Il Risorto”, interpreti superlativi e musical magistrale. La dignità e il decoro che superano gli impedimenti tecnici

Cuore, anima, impegno, volontà e sacrificio: questi sono i fattori determinanti che hanno contraddistinto il concepimento del musical del Laboratorio Teatrale Lizzano, un gruppo teatrale formato da artisti che differiscono tra loro, solo, per una questione anagrafica. Bravura e passione risaltano le doti dell’artista che, mediante l’umiltà, delinea il concetto essenziale dell’etica, ovvero: la filosofia morale.

Come rammentato nel corso degli ultimi giorni, attraverso, anche, una suggestiva conferenza stampa, domenica 26 aprile alle ore 20,30, presso il salone San Francesco del Convento San Pasquale di Lizzano, il Laboratorio Teatrale Lizzano andava in scena con il lavoro elaborato dall’autore Daniele Ricci: “Il Risorto”.

L’opera dianzi menzionata, rappresentava, dopo una continua ricerca, assiduo e costante lavoro da circa un anno, il coronamento di un sogno per l’intera compagnia.

Un lavoro inusuale che, sebbene la denominazione del loro lavoro echeggi, in maniera immediata, il richiamo alla religiosità, illustrava, idealmente, alcuni dei momenti più importanti della Passione del Cristo. Inusuale perché, lo stesso autore (ricordiamo essere una persona alquanto religiosa) nonostante si rifaccia agli eventi effettivi che hanno caratterizzato le pene del Cristo, ha voluto proporre la visione delle Sue sofferenze, mediante un’ottica differente e, molto probabilmente, anche in maniera insolita, dando rilievo alle figure femminili del Vangelo.

Il gentil sesso come narratore di quanto summenzionato, il quale avrebbe coinvolto e accompagnato lo spettatore, durante il prosieguo dei brani che si sarebbero alternati nel corso della serata, grazie a una chiave di lettura totalmente musicale.

Oltre la Croce, oltre la sofferenza e la morte di Gesù”, questo, per esteso, il titolo attribuito all’opera che, riprendendo spunto da Jesus Christ Superstar, avrebbe evidenziato concetti tipici della figura della donna, come la maternità, l’accoglienza, l’amore e la delicatezza che, con l’alternarsi delle varie vicende (dal dramma, alla tenerezza, alle emozioni e all’esplosione di gioia (in alcuni momenti) avrebbero ripreso l’essenza della storia antica in chiave moderna.

Uno spettacolo che unisce tutte le fasce d’età, senza escludere nessuno, rendendo viva e/o riscoprendo una ricchezza interiore che, successivamente, si sarebbe rilevata, del tutto, nuova.

Rock, ma, al contempo, tenerezza, commozione e religiosità emblematica, si sarebbero amalgamati concretamente e concettualmente.

Un’interpretazione magistrale, quella degli artisti, la quale, purtroppo, non basta per la buona riuscita del musical che, ad un certo punto, termina a causa di talune vicissitudini tecniche che non hanno permesso il corretto funzionamento dei microfoni degli interpreti, senza tralasciare la reale motivazione che non contribuiva il prosieguo dello spettacolo: questioni concernenti l’audio e le basi musicali.

Nonostante le vicissitudini , gli interpreti hanno saputo affrontare la situazione senza alcun timore, bensì, hanno saputo gestire, con bravura, estrema calma e concentrazione, una situazione inaspettata, procedendo, senza difficoltà, con le loro esibizioni e coreografie.

Malgrado ciò, l’intero staff si è visto costretto a rimandare lo spettacolo, poiché assistere ad ulteriori problematiche di natura tecnica, avrebbe incrementato il malumore e il dispiacere di coloro che avevano investito tempo, impegno e passione per questo progetto importantissimo che, durante il corso della serata, aveva permesso di deliziare i presenti in sala, mediante la maestria, la preparazione e la sicurezza che solo i veri artisti possiedono.

D’altro canto, gli inconvenienti son sempre presenti nel corso della vita e, come accaduto durante la serata domenicale, il regista del gruppo (Salvatore Rizzo), ha promesso di rinviare il musical a data da definirsi.

Il bello della diretta, ma, in fin dei conti, come diceva Stendhal: “CIÒ CHE CARATTERIZZA LE GRANDI PASSIONI È L’IMMENSITÀ DEGLI OSTACOLI DA SUPERARE E L’OSCURA INCERTEZZA DELL’EVENTO”.

Di seguito, il nome degli attori e i relativi personaggi interpretati in maniera eminente:

Gesù – Angelo Iozzi

Maria – Grazia Pastorelli

Maddalena – Imma Mandrillo

Miriam – Melissa Pulieri

Pie donne – Angela Epifani e Maria Lucia Palombella

Pilato – Antonio Leggieri

Claudia Procula – Piera Lecce

Apostoli: Pietro – Pietro Lecce

Tommaso – Gaetano Tarantini

Giovanni – Giuseppe Berdicchia

Giuda – Pasquale Demaggio

Giacomo – Michele Scirli

Andrea – Tonino Tarantini

Angelo del Signore – Roberta Mele

Caifa – Gianfranco Panariti

Soldati romani: Davide Pallotta e Francesco Rizzo

Barabba – Antonio Marangiolo

Ragazzi di Emmaus – Desireè Pastorelli e Flavio Petronella

 

Sartoria: Rosetta Urso, Maria Lucia Palombella, Angela Epifani, Gabriella Pastorelli, Antonella Pecoraro e Linda Avakian

Elaborazioni scene: Tonino Tarantini, Daniela Greco, Pamela Greco, Michele Scirli, Gaetano Tarantini, Angelo Iozzi e Raffaele Schirano

Acconciature: Davide Pallotta

Collaboratore esterno: Giancarlo Lecce

Coordinamento: Gabriella Pastorelli

Presentazione: Antonella Pecoraro

Regia Scenografica: Valentina Pulieri

Direzione artistica: Laboratorio Teatrale Lizzano

Regia: Salvatore Rizzo

Fotografo: Salvatore Lupo

 

Eleonora Boccuni

viv@voce

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