Il Salento accoglie Miss Progress International. Dall’8 al 17 maggio venti ragazze provenienti da tutto il mondo in visita in otto città pugliesi
Saranno valutati i progetti per favorire l’ambiente, i diritti umani, l’integrazione culturale e la salute
Leuca (Le). Non è il classico concorso di bellezza ma è l’evoluzione degli stessi. È l’evento che esalta i progetti in favore dell’ambiente, dei diritti umani, dell’integrazione culturale e della salute. In tre parole: Miss Progress International. Il Salento diventa porta d’ingresso del mondo per venti ragazze provenienti da ogni parte del pianeta, giunte in Italia, nel profondo Sud, per conquistare il titolo di Ambasciatrice mondiale del progresso. Santa Maria di Leuca, per il secondo anno consecutivo, ospita dall’8 al 17 maggio prossimi la terza edizione della finale mondiale di Miss Progress International, il concorso ideato dall’associazione culturale tarantina “In Progress” presieduta da Giusy Nobile e diretto da Giuseppe Borrillo.
Il quartier generale delle concorrenti è il “Messapia Hotel & Resort” di Leuca, ma saranno dieci giorni intensi durante i quali la carovana di Miss Progress toccherà otto città pugliesi: Manduria (pomeriggio di sabato 9), Leuca (mercoledì 13 e venerdì 15), Lecce (mattina di lunedì 11), Otranto (pomeriggio di lunedì 12), Alberobello (mattina di martedì 12), Torre Canne (tarda mattinata di martedì 12), Ostuni(pomeriggio di martedì 12), Taranto (mattina di giovedì 14).
Il gran galà finale, presentato in italiano e in inglese, si terrà sabato 16 maggio al “Messapia Hotel & Resort” di Leuca. Alla cena-spettacolo si accede solo su invito, maggiori informazioni si possono richiedere al numero 0833 750027. La vincitrice sarà individuata da una commissione che valuterà i contenuti e la fattibilità di ciascun elaborato proposto da ogni concorrente e, per ciascun tema, sarà decretato il migliore. L’edizione 2014 è stata vinta dalla 24enne boliviana Arantza Barba, che ha proposto un progetto dedicato all’ambiente: un modo alternativo per dire stop ai sacchetti di plastica.
Elena Ricci