BLACK BLOC NEMICI DEL CAMBIAMENTO O SOLO POCO ACCULTURATI ?

BLACK BLOC  NEMICI DEL CAMBIAMENTO O SOLO POCO ACCULTURATI ?

Le forze dell’ordine o meglio il Ministro dell’Interno forse avrebbero dovuto prevedere il progetto di devastazione?

Tra maschere antigas e maschere di Anonymous, agendo con bastoni, pietre, molotov e bombe carta, i black bloc, ancora una volta, hanno impedito la controinformazione, le analisi, i dibattiti, i cortei e tutto ciò che poteva essere contestato all’EXPO; tutto passa in secondo piano grazie alla devastazione urbana che testimonia l’arretratezza e la fallibilità del sistema violenza.

Erano in atto da giorni workshop, azioni di protesta, mobilitazioni che volevano sottolineare la pessima idea del mondo che si nasconde dietro il buonismo dell’EXPO. Il neoliberismo speculativo, la devastazione del territorio, di cui noi stessi siamo testimoni in Puglia, in nome della produttività ormai solo finanziaria e lo sfruttamento abbietto delle persone, erano solo alcune, delle motivazioni che dovevano caratterizzare il corteo pacifico del primo maggio e le successive assemblee. Ma lo spettacolo della violenza, anch’esso showman dei nostri giorni, ha sostituito indegnamente tutte quelle idee e quei principi che ansiosamente cittadini, studenti e associazioni volevano ribadire, in alternativa, alle formali ed elegantissime celebrazioni ufficiali dell’Expo.

Le forze dell’ordine o meglio il Ministro dell’Interno forse avrebbero dovuto prevedere il progetto di devastazione? Direi di sì visti anche i recenti fatti di Francoforte con l’assalto alla Bce. Risulta evidente invece che 800 o più black bloc hanno potuto agire indisturbati, armati, creando delle vere e proprie barricate, trovando il tempo, almeno un’ora, sotto gli occhi dei cittadini scioccati, di devastare auto, negozi, banche, cassonetti e fioriere. La polizia ha risposto con idranti e 400 lacrimogeni.

Ma la direttiva del ministero era di evitare qualunque contatto. E in un certo senso Alfano ha manifestato addirittura soddisfazione visto che, nonostante le violenze reiterate per un’ora e con quelle armi, non vi siano stati feriti o morti. Inoltre non sono stati raggiunti i veri obiettivi dei black bloc che erano la sede della UE, la Borsa e la sede del Sole24ore. Ma è sufficiente il fatto che non vi siano stati feriti per ritenersi soddisfatti? Certo è un bene, ma non crediamo sia lecito che la gente comune debba subire una gratuita aggressione  senza motivazione e, francamente, senza tutela.

Ma chi sono i black bloc della selvaggia furia antiurbana? “C’erano tra i 200 e i 300 milanesi, anarchici che orbitano attorno ad una decina di realtà; 200-300 provenienti da Torino, Roma, Firenze, Rovereto, Padova; duecento circa dall’estero, francesi e greci soprattutto. Soggetti che, tra l’altro, non potevano essere fermati alle frontiere in quanto comunitari.” Questi i dati riportati dal Fatto Quotidiano.

Sono 5 gli arresti in flagranza e almeno una decina al vaglio degli inquirenti. La Procura di Milano si prepara all’indagine per devastazione. Ha a disposizione filmati, video, numerose immagini precedenti al travestimento da incappucciati. Nel pomeriggio di oggi i milanesi scenderanno a ripulire e riparare i danni con un’iniziativa organizzata dal Comune “Nessuno tocchi Milano” anche se già ieri avevano iniziato a ripulire le loro strade dai rottami e dall’immondizia fisica e morale lasciata in eredità da gente cieca e forse devastata interiormente.

La questione principale però riguarda la perplessità che ci lascia, nel 2015, l’idea che una contestazione, una lotta, un’intenzione di cambiamento, all’epoca del digitale, abbia necessità di utilizzare una violenza fine a sé stessa, un metodo medievale, quello dei bastoni e delle pietre. Strumenti rivolti contro beni comuni, contro beni privati che però non modificano di una virgola lo stato delle cose, le tragedie del mondo o gli equilibri della finanza. La “lotta” degli incappucciati puzza di frustrazione personale, di ignoranza mascherata da impegno di lotta. E così mentre i potenti studiano e costringono i propri figli a frequentare le scuole più prestigiose, impadronendosi del sapere, per fare meglio i propri affari, questi “rivoluzionari” rompono la vetrina del negozio o bruciano la macchina di lusso. Non mi stupirei se citofonassero a tutti gli inquilini di un palazzo e poi scappassero via veloci e tronfi di aver cambiato il mondo.

MARIA  LASAPONARA                

viv@voce

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