SAVA. Elezioni regionali del 31 maggio. Ecco chi è Fabio Pichierri, candidato nel centro destra con Schittulli presidente / 2
E di cosa dobbiamo parlare di un assessorato che non esiste? Quello che sappiamo con certezza è che Fabio Pichierri è costato al contribuente savese, nei tre anni di incarico amministrativo, qualcosa come 60 mila euro circa
Finita la presentazione “politica” del candidato al Consiglio regionale Fabio Pichierri, andiamo al suo operato. Se operato, in questi tre anni, c’è stato. Davvero, il lettore mi creda. Partiamo dall’inizio, ovvero dalla sua investitura nel lontano maggio 2012. L’amministrazione IAIA si trovò bello e pronto il piatto lasciato dall’amministrazione Maggi: la gara della raccolta differenziata. Quindi, bastava solo schiacciare il bottone on e partiva il servizio.
Quindi, anche questo tra le altre tante cose che di seguito scriveremo, non è merito suo e tanto meno del sindaco pro tempore Dario IAIA. Insediato il nostro assessore all’Ambiente e all’Ecologia dimostra di essere modesto nei confronti del nostro giornale. Bontà sua. Viv@voce ne prende atto. Pensiamo che si possa avviare un discorso costruttivo tra il suo assessorato e l’informazione del nostro giornale. Il paese, e questo lo sappiamo tutti, non ha un controllo del territorio e le sue campagne sono spesso mete di incivili che buttano di tutto, specie di notte. Il parco vedere (ville comunali) è all’addiaccio: erbacce dappertutto che aspettano solo il taglia erba.
Lentamente si avvia Fabio Pichierri alla guida di questa branca amministrativa. Comincia a mettere la manina sul verde pubblico ma il punteruolo rosso lo anticipa: vengono decapitate palme di circa 40 anni di vita, in Piazza Europa, per l’incuria e per la non copertura antiparassitaria. La Igeco, compagnia privata del servizio della raccolta differenziata, indice uno strano “Concorso pubblico” per l’assunzione di 5 addetti al servizio porta a porta. Tanti partecipano ma solo 5 sono i prescelti che, guarda caso, appartengono alle scuderie dei partiti della maggioranza. Caso strano. Molto strano.
Alcuni lettori scrivono al nostro giornale sui dubbi di questo “Concorso pubblico” i cui moduli per le domande si trovano addirittura negli uffici comunali. Al sindaco pro tempore IAIA incendiano l’auto e subito è pronta la risposta del primo cittadino, dal palco tuona: “E’ un attentato contro la legalità perché abbiamo saputo dire no ai poteri forti”. Addirittura. I poteri forti. Manco se a Sava ci fosse la P2 o la Camorra. Ma andiamo avanti. Il rapporto con questo giornale si incrina in virtù di una lettera, di un concorrente al “Concorso pubblico” la quale solleva tanti dubbi sulle selezioni e rammenta anche lo sperpero del proprio denaro usato per fornire la documentazione richiesta.
Il parco pubblico è sempre più abbandonato a se stesso e Viv@voce incalza, quasi quotidianamente, lo stato di degrado. Da qui si interrompere, bruscamente, il rapporto con Viv@voce. E come buona usanza di questa amministrazione la prima regola è una sola: levare il saluto! Siamo abituati a questo in quanto le critiche, con i rilievi fotografici parlano da sole. Il degrado urbano e extraurbano è talmente evidente che la classica tirata d’orecchi, al referente amministrativo, è d’obbligo. Ma, normale questo, il nostro ascolto diventa sempre un optional. Quindi, della serie “parla o scrivi tu che qualcosa di più caro a noi maschi ti risponde!”
Poi, regola ferrea di chi amministra a turno questo paese, la colpa è di questo giornale che deturpa l’immagine del nostro paese. Ed ecco pronta la firma di Fabio Pichierri, assieme a tutti i componenti della giunta (Agusto compreso), sulla determina che incarica un luminare avvocato del foro di Taranto, con un costo iniziale di 3.000 euro, a portare davanti al giudice chi dirige questo giornale. Ma andiamo avanti, mentre il paese per chi lo sta amministrando va sempre più indietro. La raccolta differenziata va a gonfie vele grazie, su tutto, alla collaborazione dei savesi e quindi non per merito di questa amministrazione dedita, oltre a fare incassare lo stipendio ai suoi assessori, anche quella di farsi pagare dal nostro Comune anche i contributi previdenziali. Fabio Pichierri compreso.
Isola ecologia: sul contratto con la Compagnia privata del servizio porta a porta c’è la dicitura, sintetizziamo, che dice: creazione di un area dedita alla raccolta di rifiuti non soggetti alla differenziata. Non parte questa clausola. Chi sa perchè. Ma la fortuna li assiste, Fabio Pichierri compreso. Un progetto della Regione Puglia, presentato dall’amministrazione Maggi, viene approvato per la creazione di un isola ecologia. Trattasi di circa 130 mila euro di finanziamento regionale. Inizia il balletto di quest’isola: vengono cambiate due destinazioni, tra l’altro con i lavori iniziati alla prima! Ma è alla terza che trova residenza: zona industriale.
E si è perso, su questo balletto, un anno circa. Ancora altra fortuna: il punto ecologico. Punto questo, anche questo sì, progettato dalla passata amministrazione e finanziato tra l’altro dalla Regione Puglia. Il paese è sporco, le erbacce dettano legge a chi entra dentro Sava e il sindaco pro tempore IAIA, in suo aiuto, dice dal palco: “Il paese è più pulito. Lo dicono anche i forestieri”. Onestamente, non sappiamo che percorso fanno i forestieri. Lo vorremmo tanto sapere! E come giustifica il nostro candidato alle regionali che fa di nome Fabio Pichierri l’aumento di quasi un milione di euro, rispetto al 2013 che era di un milione e 400 mila, arrivando alla stratosferica cifra di circa 2 milioni e quattrocento mila euro?
Risponde IAIA per lui: “Hanno chiuso la discarica di Manduria e l’indifferenziato viene portato a Massafra, con enormi costi aggiuntivi per il trasporto da parte della ditta appaltatrice”. Quanto vorremo sapere quanto tempo viene speso, e carburante in più, per questo cambio di recapito finale! Tanto, tranquilli cari lettori, tutto il costo del servizio della raccolta differenziata viene aggravata sulle nostre bollette. Tranquilli, non scappiamo! Non sappiamo come definire i tre anni dell’assessore all’Ecologia e all’Ambiente.
Quello che sappiamo con certezza che è costato al contribuente savese, nei tre anni nel suo assessorato, qualcosa come 60 mila euro circa. Stipendi e contributi previdenziali. E con quali credenziali chiede il voto al savese? Con queste? Il buon Totò, buonanima, diceva: ”Ma mi faccia il piacere!”
Giovanni Caforio