SOS inquinamento: acqua contaminata a Brindisi
Vietato bere ed irrigare i campi
Dopo le conferme dell’acqua di falda contaminata, i carabinieri del Noe hanno sequestrato la discarica comunale di Brindisi sulla strada per San Vito dei Normanni. In particolare l’acqua di falda è stata contaminata, con ferro, manganese e nichel. Si parla di un sequestro per beni del valore di 50 milioni e di conseguenti problemi anche per la già presente emergenza rifiuti nella zona.
La discarica “Autigno” di Brindisi è di proprietà comunale ed accoglie i rifiuti solidi urbani della Provincia di Brindisi. L’Arpa aveva lanciato l’allarme per l’acqua contaminata a Brindisi: la scoperta dei metalli pesanti nella falda acquifera in quel di Brindisi conferma la gravissima situazione ecologica nella provincia ed è l’ulteriore prova di come il Salento, pur non avendo grosse industrie, sia gravemente malato.
Secondo gli inquirenti, il liquido tossico derivante dalla decomposizione dell’immondizia, è presente anche in superficie in vaste zone della discarica, dove sono stati rinvenuti rifiuti non autorizzati e altro ancora. I carabinieri sono ora al lavoro per capire in che modo sia avvenuta la contaminazione e quanto possano aver pesato eventuali mancanze nei controlli.Il caso ecologico della discarica di Brindisi secondo Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” va oltre l’acqua contaminata.
E così il Salento del fotovoltaico, fiore all’occhiello dell’energia rinnovabile, che ha visto passare sulla sua terra gli antichi greci,i bizantini, i messapi, i romani, gli aragonesi, luogo in cui il mar Adriatico e lo Jonio si uniscono in uno spettacolo dal blu intenso e senza respiro, terra rivolta a Oriente è anche una terra martoriata dall’inquinamento ambientale, da progetti edilizi al limite dell’assurdo e in cui il fenomeno delle discariche abusive o a cielo aperto è del tutto fuori dal comune. Una terra denudata delle sue bellezze ambientali per l’ingordigia di pochi.