Taranto. CONTINUA LO STATO D’ABBANDONO, DEL PALAZZO DEGLI UFFICI

Taranto. CONTINUA LO STATO D’ABBANDONO, DEL PALAZZO DEGLI UFFICI

Da Alfredo Luigi Conti, Presidente Movimento Taranto “Diritto di Volare”, riceviamo e volentieri pubblichiamo

 

Spesso mi trovo a passeggiare in via D’Aquino, proseguendo fino a Taranto Antica (per me). Mi  soffermo a osservare il Palazzo degli Uffici. Un edificio con più di ventimila metri quadrati, circuito da lamiere che limitano l’accesso ai non addetti al lavoro. Leggo il cartello ma di addetti non ne vedo. Sicuramente noto, come del resto notano tutti, anche chi vuol far finta di non vedere, di questo edificio colossale, lo stato di totale abbandono.

Questa è la prima impressione che qualsiasi cittadino locale e di passaggio che si fa. Pensare che il cantiere sia fermo o si presume che lo sia, da oltre un anno, eppure c’era un progetto di restauro con un contratto di circa 33 milioni di euro che doveva mettere in condizione al Palazzo degli Uffici, un futuro pari alla sua nobile storia che rappresenta. Ha rappresentato nel tempo un riferimento importante scolastico per circa 140 anni, precisamente il liceo classico Archita, dove si è onorato di seguire i corsi, lo statista Aldo Moro.

In più occasioni, ho rilevato e denunciato pubblicamente la presenza di amianto sui tetti spioventi del Palazzo degli Uffici. Qualcuno, l’anno scorso, dichiarò che era stata terminata la bonifica dell’amianto (eternit). Questo non è vero! Oggi, ancora una volta, mi sono preso la briga di verificare, se fosse stato debellato l’amianto dai tetti. L’ultima volta, feci notare pubblicamente, la presenza di amianto sui tetti del Palazzo degli Uffici. Nulla è stato fatto, d’allora, c’è sempre tantissimo amianto sui tetti spioventi. Alcune lastre di eternit, sono rotte e potrebbero con il vento e le piogge, far espandere le fibre d’amianto nell’aria. Come dissi in precedenza sia nell’articolo del 10 novembre 2014, sia nell’articolo del 9 luglio 2014.

Non voglio fare l’allarmista, comunque ritengo giusto evidenziare eventuali pericoli che possano nuocere la comunità. In più occasioni ho denunciato presenze di amianto e discariche di materiali speciali di una certa pericolosità. Ora, non voglio stare a descrivere la storia di delibere applicative oppure le attenzioni che la Procura della Repubblica ha in atto, ciò che voglio evidenziare, la presenza di manufatti in cemento-amianto ( conosciuto come “eternit”, dal nome del principale prodotto commerciale) genera apprensione e preoccupazione in considerazione dei rischi per la salute che possono derivare dall’esposizione a fibre di amianto in essi contenute.

Occorre tenere presente che il rischio dipende dalla probabilità di rilascio di fibre d’amianto in aria e/o nel suolo, probabilità che è legata allo stato di conservazione del manufatto stesso, in particolare alla sua compattezza. Ciò che avevo, malignamente pensato, non poteva essere visto dalla normale posizione di un cittadino che passeggia nei pressi. Solo chi abita nei palazzi dei dintorni, a una certa altezza, può vedere la parte superiore di Palazzo degli Uffici. La sua costruzione è incominciata fin dal 1791 per decreto del re delle Due Sicilie Ferdinando IV di Borbone; inizialmente fu destinato ad accogliere gli orfani dei militari.

Il secolo scorso, quasi tutti i tetti spioventi dei palazzi scolastici, sono stati coperti da lastre di eternit (amianto). Vero che tutto il perimetro è chiuso e protetto ma, se piovesse, con raffiche di vento, quelle polveri dove andrebbero???

Alfredo Luigi Conti

Presidente Movimento Taranto, Diritto di Volare!

 

 

 

 

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