TARANTO. “Dopo lo strepitoso successo del 1° maggio, sono sempre tante le questioni sul tappeto per la nostra città”
Intervista a Cataldo Ranieri, del Comitato dei “Cittadini e lavoratori liberi e pensanti”
Il successo dei numeri e della qualità del grande concerto del primo maggio di Taranto, continua a dare conferma, ai Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, della validità della formula dell’autofinanziamento e della conseguente libertà di ospitare e narrare le tante storie umane e di altri territori vessati, come quello tarantino, risucchiati dalla brama di corrotti e vampireschi gruppi di potere.
Le 200.000 persone e forse molte di più, i 200 autobus giunti nella città, i 150 giornalisti accreditati, le strutture di accoglienza e di ristorazione completamente sature, hanno rappresentato la vittoria del non asservimento, hanno percorso la strada maestra del progetto e della sua realizzazione, senza dover fare la questua in cambio dell’anima venduta al diavolo, come invece hanno sempre fatto molti politicanti intorpiditi nelle idee, ma scaltri per le tasche.
Ieri sera, poco prima che iniziasse l’assemblea dei Cittadini Liberi e pensanti, la prima, dopo lo storico evento del 1^ Maggio, Cataldo Ranieri, carismatico ed appassionato fondatore, insieme ad altri, del movimento, ha risposto ad alcune domande del nostro giornale.
Dopo l’evento del primo maggio ed il grandioso successo ottenuto, vi sentite maggiormente motivati e sicuri, relativamente al vostro punto di vista sull’autofinanziamento ed anche sull’idea di una progettualità che non necessariamente deve obbedire ai dettami dall’alto?
Diventiamo più famosi questo sì, tutti si sentono Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti dopo il concerto. Ma noi abbiamo fatto per un anno assemblee da soli, al gelo e al vento, molti e costanti sacrifici e nonostante ciò siamo contenti, perché abbiamo regalato a tutti, alla città una cosa molto bella, una cosa che ha creato economia per le strutture di accoglienza, per i commercianti oltre che divertimento e politica pura.
Voglio anche sottolineare che precedentemente il Parco Archeologico non esisteva, era coperto d’erba, degradato. L’erba è stata falciata, le Mura greche del parco Archeologico sono state ripulite e riportate alla dignità originaria.
Ed è con queste ulteriori certezze che avete risposto alla nota stampa SDS che contesta i vostri attacchi al sindaco, ritenuti forse gratuiti, mentre egli cerca invece di ottenere risultati da Roma, risultati da tavoli istituzionali che voi ritenete spesso inutili come le lettere o altre mediazioni che chiedono sempre un permesso a qualcuno?
Siamo stanchi di essere strumentalizzati in campagna elettorale. Noi non ci sentiamo rappresentati da gente che si ritiene soddisfatta. Soddisfatta di cosa? Evergreen chiude, Auchan licenzia, Terminal Container Taranto cerca il salvataggio dall’alto, Teleperformance smobilita per passivo, il porto di Bari accoglie la prima nave di container vuoti di Evergreen su una rotta che era di Taranto e loro dicono di essere soddisfatti. A Taranto non è arrivato nulla. Noi siamo finiti nel calderone fallimentare dell’Ilva.
Avete avuto contributi di qualche tipo per il concerto?
Noi ci siamo totalmente autofinanziati ed io vorrei sapere da questi amministratori che, peraltro ci hanno definito anche invidiosi di loro, dove sono queste risorse che ci hanno dato? Hanno investito risorse nell’Amiu? Forse si riferiscono a questo? L’Amiu che ringraziamo tantissimo, ma che ha assolto ad un servizio per la gente. Vorrei che il Comune chiarisse questo punto. A parte i cento bagni, l’evento ha usufruito dei servizi che normalmente una città deve avere fornire. Come sempre, presto, presenteremo il bilancio al pubblico e vedremo dove sono questi soldi pubblici.
La questione Ilva e Taranto
Io non sono un economista, sono un operaio. L’acciaio è stato sempre prodotto a spese delle nostre vite, nessuno ha investito in nuovi impianti ed in tecnologia innovativa. La classe dirigente dell’Ilva ha investito piuttosto nel comprare il silenzio o la connivenza dei politici locali e nazionali.
La soluzione ora è che tutte le risorse pubbliche e private debbano essere investite nel territorio non nell’Ilva. Il Governo ci ha regalato sette decreti salva Ilva, ma l’Ilva non è più riconvertibile. E’ incommensurabile il danaro necessario per colmare il deterioramento degli impianti. Investire nelle bonifiche è saggio ed opportuno invece; darebbe lavoro, insieme ad altri investimenti, alle 16.000 famiglie ed ai tanti disoccupati che ormai neanche cercano più un’attività professionale. E’ necessario investire in tutto il territorio e nella politica intesa come patrimonio comune, condivisione per il bene della gente.
Sembra un’utopia? Non credo. Noi con il concerto e senza sponsor abbiamo riempito una città. E’difficile pensare che lo Stato non sia in grado di investire su progetti diversi da un’industria ormai alla deriva. E’ difficile continuare a pensare che le nostre vite e le nostre attività debbano ancora essere decise a centinaia di chilometri di distanza. E’ quello che ci hanno sempre fatto credere. E’ quello che vorrebbero ancora farci credere.
Il primo maggio ha avuto un patrocinio? Magari del Comune?
Ci è stato chiesto, ma noi non abbiamo voluto il patrocinio di questo Comune. Il primo Maggio non si vende.
Cataldo Ranieri rappresenta una punta di diamante per la nostra città non solo per il lavoro assiduo svolto intensamente al fianco dei suoi compagni, ma anche per la grande capacità di coinvolgere emotivamente i suoi ascoltatori. Il suo amore verso la città può spezzare qualunque catena anche quella del nostro torpore atavico.
MARIA LASAPONARA