ELEZIONI REGIONALI 2015. “Aiutare percorsi di crescita con tutte le comunità e cooperare, mettendo al bando il campanilismo che è una brutta bestia. Insomma, uniti si vince perché abbiamo tutto da guadagnare”
Nota stampa di Gianni Liviano, capolista alle Regionali del 31 maggio nella lista Emiliano sindaco di Puglia
“Agganciare Taranto e i suoi comuni a Matera per creare nuove occasioni di sviluppo, invertire la tendenza di un territorio, quello ionico, alle prese con una crisi senza precedenti ma che ha davanti a sé prospettive di sviluppo concreto. E Matera può costituire una tessera importante dell’intricato mosaico.
Per questo “ho voluto invitare qui a Martina Franca, luogo che con Matera può e deve tessere importanti percorsi di condivisione progettuale e culturale, Paolo Verri, direttore di Matera capitale europea della cultura 2019”, ha esordito Gianni Liviano. Con lui, a fare gli onori di casa, l’architetto Giancarlo Mastrovito, Pino Bonasia, presidente della Provincia loco di Martina, il prof. Francesco Semeraro, componente del pool che presentò la candidatura di Taranto a capitale europea della cultura, e Francesco Palmisani, presidente provinciale di Federalberghi.
“È evidente che siamo in campagna elettorale ma il consenso si può ottenere facendo cose serie, mettendo in rete una comunità, in questo caso Martina Franca, partendo dall’ascolto dei bisogni”.
Allora tocca a Pino Bonasia, presidente della Pro loco, aprire le danze e sottolineare l’importante ruolo cui sono chiamate le Pro loco ma, soprattutto, come fondamentale “è avere una vision del futuro” altrimenti si corre il rischio di essere condannati a semplice territorio di passaggio. Fare squadra “per massimizzare” gli sforzi prodotti, conclude Bonasia prima di cedere la parola all’architetto Giancarlo Mastrovito il quale non fa mistero di pensare “ad un rinascimento meridionale” partendo da un territorio “che non è esausto” ma ha “tantissime potenzialità”. A partire “dal parco delle gravina, da quello delle pianelle, per non parlare delle biodiversità in esse presenti. Ma l’impegno manageriale – aggiunge Mastrovito – ma serve portare a sistema il lavoro degli imprenditori puntando a nuovi modelli di sviluppo. Partendo, magari dall’agricoltura con il coinvolgimento delle oltre ottocento masserie come luoghi di formazione delle eccellenze senza dover fare l’Erasmus nei paesi del nord’Europa”. Ma perché ciò avvenga “é indispensabile che la gente faccia sistema perchéle amministrazioni da sole non bastano. Serve un patto tra cittadini e territorio”.
A snocciolare dati è Francesco Palmisano, presidente di Federalberghi, che fa notare che Venezia da sola “intercetta il 25% del turismo nazionale” per non parlare della movimentazione di turisti che creerà l’Expo di Milano. Matera “può e dovrà svolgere un ruolo importante facendo da ponte alle realtà limitrofe della Puglia, Regione che ha le potenzialità per raggiungere iln18%del PIL dal punto di vista turistico”. Ma c’è da lavorare anche sul livello della legalità facendo “emergere il sommerso che raggiunge anche punte del 50% che raddoppia a Taranto e che non contribuisce certamente alla crescita del territorio. Tutti aspetti dei quali deve farsene carico la politica “.
Delle affinità tra Martina Franca e Matera ha parlato il prof. Francesco Semeraro ribadendo come sia indispensabile creare ponti “tra le due comunità. L’offerta,turistica, ormai, si sviluppa nella maniera migliore “privilegiando il turismo sostenibile. Da qui al 2019 – ha concluso Semeraro – dobbiamo pensare progetti e percorsi che della originalità facciano il punto di forza”.
Suggerimenti che Verri ha annotato con certosina precisione sul suo blocchetto degli appunti.
Uno per il quale pensare progetti di città è il pane quotidiano lasciando la sua firma in città come Torino e, adesso, Matera. “Lo ripeto in maniera insistente: quello che facciamo con il nostro lavoro deve essere puro piacere. Per questo ho accettato la sfida di Matera”.
Una sfida condotta in porto vittoriosamente per una città che gioca due ruoli: “uno è simbolico – ha spiegato Paolo Verri – l’altro è stato progettuale. Una progettualità fatta da una muta affamata che si doveva portare dietro le altre realtà mettendo al centro non il turismo bensì mettendo avanti la cultura. Quindi abbiamo puntato sull’attrazione di nuovi cittadini che diventano i tester di un driver che porti loro stessi a mettere le mani in pasta, a produrre con noi, a crescere insieme al nostro territorio che deve essere ineguagliabilmente bello e ordinato camminando di pari passo con la tecnologia. Matera ha deciso di puntare sulla generazione 2001, su quei ragazzi che nel 2019 avranno diciotto anni. Mentre manteniamo il presente, la sfida della cultura – ha poi concluso Verri – deve essere quello di puntare sulle nuove tecnologie facendo leva sulle attitudini dei nostri giovani”.
Poi due suggerimenti per Martina: ricorre il centenario nel 2019 di Paolo Grassi, grande regista teatrale, “cominciate a lavorare già da ora per creare eventi connessi, non aspettate che sia Matera a proporre. Candidatevi per candidarsi fa bene, permette di fare squadra. Così come sarebbe già il caso di pensare ai 500 anni dell’assedio della città. E dire che per il 2019 faremo alcune cose ma presentate nuova progettualità per quell’evento dei 500 anni perché questo permetterà alla generazione 2001 di arrivare ad essere la classe dirigente nel 2029”.
Poi l’escursione serale a bordo del peschereccio “Sciara” per parlare, con un gruppo di imprenditori agricoli e operatori culturali e turistici, di scenari e visioni che valorizzino la città attraverso l’uso del patrimonio Mare guardandola proprio dal mare.
per LE Città Che Vogliamo
Pier Paolo D’Auria
Mimmo Guida
p.s.
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