SAVA. Le analogie tra il calcio e la politica. Quando si passa da capitano a raccattapalle è … triste Sava!
Il sindaco pro tempore IAIA rilancia una squadra priva di ossigeno. In perenne eutanasia …
In un campionato di calcio il Presidente designa il suo capitano (sindaco) a cui viene dato il compito di fare una squadra. Il capitano fa la squadra convinto che il pubblico (elettori) lo apprezzi per il gesto di rinnovamento calcistico (politico). Si va avanti.
Il materiale umano (calciatori) sono quelli che sono stati insigniti nella massima assise istituzionale e via al classico, mai intramontabile, manuale Cencelli. Pronta la squadra, con molte perplessità per chi scrive, che affronta il girone di andata. Risultati prodotti? Zero. Zero tondo. Il fondo classifica è familiare a IAIA, sindaco che ha avuto l’immensa fortuna di amministrare questo paese.
Al girone di andata IAIA non si “accorge” della mediocrità dei suoi assessori. Anzi, è convinto che con la squadra iniziale arriverà alla fine del campionato (legislatura) a testa alta. Ma i giocatori (Consiglieri di maggioranza) gli sono fedeli come un cagnolino che scodinzola quando vede il suo padrone arrivare. Buon per lui. Almeno i numeri lo supportano in un fallimento amministrativo che vien rimarcato, in base all’operato della sua amministrazione, in tutto ciò che fa nel guidare il paese.
Ma il sindaco pro tempore non si scoraggia. E’ lui l’uomo della “provvidenza” che mancava a Sava. Lo pensa. E lo pensa, amaramente, bene. Ma è un boxer stremato. Oberato di così tanto lavoro schivato dai suoi amministratori e che tocca a lui l’ingrato compito di mettere sempre le classiche pezze a colori. Il così tanto lavoro amministrativo (!!!) porta il nostro pro tempore a innalzare maggiormente la sua figura. E’ l’unto del Signore. Di quale Signore, poi non sappiamo. Forse è il Signore di se stesso?
Sciorina, il nostro, sulla stampa locale quotidiana le meraviglie della sua amministrazione. Il suo modo di portare avanti la barca che si chiama Sava in modo singolare e innovativo. Che grazia! Ha dalla sua qualche impennata “decisionista”.
Ma forse ha sbagliato anche questo? Mettendo alla porta il suo assessore, Maurizio Pichierri, amico di partito è stata una scelta “dolorosissima”. Quindi, tra il “dolore” di Maurizio Pichierri e la “ferita” dell’altro Pichierri, che fa di nome Fabio, IAIA ha liberato due assessorati di spicco. E che deve fare ora? Pescare nella sua forza Consiliare i due sostituti. E chi sceglie, a un anno e mezzo alla fine della legislatura? Mario Mancino e Mirko Piccolo.
Entrambi Consiglieri che abbandonano i banchi istituzionali per sedere in quelli della giunta IAIA. Oltre all’incarico di vicesindaco ad Alessandra Sileno che lascia il Contenzioso per dedicarsi al Personale. Quindi siamo arrivati, ai giorni nostri, alla metà del girone di ritorno e la squadra IAIA non ha ancora un gioco. E’ ultimo in classifica. Campa alla giornata. Della serie “strappi strapponi, arriveremo alla fine della legislatura”.
A tutt’oggi non sappiamo cosa ha prodotto questa amministrazione. Costata al paese, in questi oltre 36 mesi passati, qualcosa come circa 300 mila euro tra stipendi e contributi vari pagati ai nostri amministratori. E il risultato, in termini di riscontro, dov’è?
Quello che il paese vede sono solo i lavori ereditati dall’amministrazione Maggi. Il capitano farebbe bene a scucirsi lo scudetto della “trasparenza e legalità”. E’ stata solo un operazione di chirurgia estetica.
Che, purtroppo, quasi tutti in paese abbiamo abboccato. Rinnoviamo l’invito a IAIA: torna a casa. Starà senz’altro meglio. E il paese, questo è sicuro, ne beneficerà!
Giovanni Caforio