La storia di Hansel e Gretel vince il premio “L’uccellino azzurro 2015”
Bissando a Molfetta il successo di sei anni fa
«È il momento di riguardarli. È il momento di riascoltarli. È il momento di rispettarli. È il momento della bellezza. È il momento di sorridere, perché i bambini ne hanno diritto e noi adulti glielo dobbiamo in ogni momento». La dedica del regista Michelangelo Campanale è per i bambini.
Tutti i bambini, come i piccoli giurati del festival “Ti fiabo e ti racconto” di Molfetta, che nell’edizione 2015 ha celebrato il suo ventennale, mettendo in campo la sua storia pluriennale. Nei fatti, a distanza di anni compagnie, spettacoli e artisti insigniti del premio “L’uccellino azzurro” sono stati invitati a tornare nella cittadina adriatica.
E, dal 6 al 10 luglio, all’Anfiteatro di Ponente è andato in scena il meglio delle produzioni del teatro ragazzi italiano, per la direzione artistica di Vito d’Ingeo (Teatrermitage). Poi, ieri sera, domenica 12 luglio, si è svolta la cerimonia di consegna de “L’uccellino azzurro 2015”, premio speciale per i 20 anni del festival. E i bambini hanno premiato il Crest e il suo “La storia di Hansel e Gretel”, liberamente tratto dalla fiaba omonima dei fratelli Grimm, drammaturgia Katia Scarimbolo, scene luci e regia Michelangelo Campanale, con Catia Caramia, Marianna Di Muro, Paolo Gubello e Luigi Tagliente, costumi Cristina Bari, assistente di produzione Sandra Novellino, tecnico luci Vito Marra. Ancora una volta.
Nella regione dello Spessart esiste ancora una fitta foresta, difficile da attraversare con i suoi pochi e aspri sentieri, resi ancora più difficoltosi da giganteschi e ombrosi pini e faggi, i cui rami intralciano il cammino. Per i contadini della zona è “il bosco della strega”, per via di un rudere con i suoi quattro forni e della storia di una donna bellissima che, con i suoi dolci magici, catturava quanti, perdendosi nel bosco, arrivavano nei pressi della sua casa. Sembra essere questa l’origine della fiaba di Hansel e Gretel, racconto “ombroso” come il bosco, reso ancora più inquietante dalla presenza di una donna che appare ai due fratellini bellissima, accogliente e materna, ma strega che inganna e mangia i bambini.
Nato nell’ambito del progetto Teatri Abitati sulle tavole di un teatro lontano chilometri da casa (il comunale di Torre Santa Susanna), negli ultimi mesi dei trent’anni di lavoro teatrale da “nomadi” del Crest, “La storia di Hansel e Gretel” ha debuttato il 23 maggio 2009, al Kismet di Bari, all’interno della dodicesima edizione del “Maggio all’Infanzia”, vetrina d’eccellenza del teatro ragazzi italiano.
E, nella circostanza, il critico teatrale Mario Bianchi ha scritto su Eolo: «Come sempre accade negli spettacoli del duo Campanale-Scarimbolo, curatissimo è l’aspetto scenografico e visivo che ruota non solo metaforicamente intorno ad una casa che a seconda dell’occasione diventa magione sfolgorante, povera casa, antro e forno, in un gioco sempre gustoso che rimanda al cinema horror e financo a Hitchcock, con l’aggiunta di un simpaticissimo corvo che fa da contraltare a una strega davvero malefica. Il ritmo dello spettacolo dal sapore cinematografico si avvale di una recitazione appropriata e di un’atmosfera gotica ben registrata».
Lo stesso anno, il 7 luglio, lo spettacolo è stato ospite a Molfetta della quattordicesima edizione dal festival “Ti fiabo e ti racconto”, dove ha vinto il premio “L’uccellino azzurro 2009”.
Nei successivi sei anni, ha girato l’intera penisola, senza sosta, con immutato entusiasmo e successo: oltre 300 repliche e due avvicendamenti “forzati” nel cast (Marianna Di Muro per Maria Pascale e Luigi Tagliente per Giulio Ferretto).