BRINDISI. Arrestati 26 “fannulloni” tra medici e infermieri
15 luglio. I Carabinieri del Nas di Taranto hanno eseguito 24 provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di medici, infermieri, tecnici di radiologia, impiegati amministrativi ed addetti alle pulizie, tutti dipendenti o convenzionati con la ASL di Brindisi, ritenuti responsabili di truffa aggravata e continuata in danno del Servizio Sanitario Nazionale
I destinatari delle misure – sostengono i carabinieri – facevano smarcare il proprio cartellino marcatempo ai colleghi o a persone estranee, assentandosi arbitrariamente dal luogo di lavoro, per dedicarsi ad incombenze personali ovvero per svolgere attività sanitaria privata, causando fra l’altro inaccettabili tempi di attesa per effettuare esami diagnostici presso la citata ASL. Nella stessa operazione sono indagate altre 45 persone per analoghi reati.
Ecco come si è sviluppata la giornata dei Carabinieri del Nas di Taranto:
ORE 11.03 – INCOMBENZE PRIVATE IN ORARIO LAVORO arresto 2
Spesa al supermercato, accompagnamento dei figli a scuola, disbrigo di faccende domestiche o di incombenze private: tutto durante l’orario di lavoro. Sono le accuse mosse ai 24 dipendenti dell’Asl di Brindisi (medici, infermieri, fisioterapisti e impiegati amministrativi) da stamani agli arresti domiciliari per aver fatto timbrare, da persone compiacenti, anche estranee, il proprio badge marcatempo.
Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip del Tribunale di Brindisi Eva Toscani su richiesta del procuratore della Repubblica, Marco Di Napoli, e del sostituto Adele Ferraro, e sono state eseguite dai carabinieri del Nas di Taranto. Le faccende ‘private’ nell’ambito dell’orario di lavoro, viene sottolineato dagli investigatori, avrebbe in alcuni casi causato «inaccettabili tempi di attesa per effettuare esami diagnostici».
Le indagini si sono avvalse di intercettazioni video. E’ stato anche accertato le condotte illecite sono continuate nonostante la diffusione di notizie riguardanti l’assenteismo nelle stesse strutture sanitarie.
In particolare le persone raggiunte dalle misure cautelari sono quattro medici, nove infermieri, un tecnico radiologo, otto impiegati e due addetti alle pulizie. Successivamente alla prima fase dell’indagine, sono state eseguite ulteriori verifiche che hanno permesso di accertare, oltre alla persistenza delle condotte illecite, il propagarsi delle violazioni ad altri dipendenti per nulla dissuasi dalla pubblicazione sulla stampa locale di alcune notizie riguardanti casi di assenteismo.
Il malcostume ha di fatto inciso sull’efficienza del presidio pubblico che, nel disattendere le alte funzioni socio-assistenziali demandate, ha progressivamente eluso le richieste di esami diagnostici in tempi ragionevoli, determinando la migrazione degli utenti verso strutture convenzionate con conseguenti incidenze finanziarie sul sistema sanitario nazionale, o il ricorso a professionisti privati con aggravi economici per i singoli pazienti.
ORE 11.43 – PAZIENTI COSTRETTI VERSO ‘PRIVATO’
Si sono riflesse “sull’ efficienza di quel presidio pubblico” le illecite condotte dei dipendenti dell’Asl di Brindisi che, nell’orario di lavoro, hanno svolto svariate incombenze di natura privata. Lo rilevano gli investigatori sottolineando che la struttura sanitaria, “nel disattendere le alte funzioni socio-assistenziali demandate, ha progressivamente eluso le richieste di esami diagnostici in tempi ragionevoli”.
Ciò ha determinato “la migrazione degli utenti verso strutture convenzionate con conseguenti incidenze finanziarie sul Servizio sanitario nazionale, ovvero il ricorso a professionisti privati con aggravi economici per i singoli pazienti”.
ORE 12.42 – DUE MEDICI BLOCCATI IN FLAGRANZA
Due medici (oltre i 4 ai quali è stato notificato il provvedimento di arresto) sono stati arrestati stamani in flagranza dai carabinieri che li hanno sorpresi nelle loro abitazioni dove avevano fatto ritorno dopo aver timbrato il badge del presidio ospedaliero di via Dalmazia. I militari, che erano nella struttura sanitaria per le notifiche legate all’inchiesta sfociata oggi con altri 24 arresti, hanno notato i due dirigenti medici timbrare il cartellino e andare via. Nel successivo controllo hanno accertato che erano tornati a casa.
ORE 11.43 – DONNA DELLE PULIZIE AVEVA MAZZETTA DEI TESSERINI DA TIMBRARE
Dei 24 dipendenti dell’Asl di Brindisi agli arresti domiciliari con l’accusa di truffa al Servizio sanitario nazionale, quattro sono medici, nove infermieri, otto dipendenti amministrativi, uno tecnico radiologo e due addetti alle pulizie. Sono tutti in servizio nel presidio del capoluogo di via Dalmazia. Altre 45 persone sono state denunciate a piede libero. Per altri otto dipendenti è stata chiesta la sospensione dal servizio che potrebbe diventare esecutiva dopo l’interrogatorio al quale saranno sottoposti. “Abbiamo previsto misure restrittive – ha detto il procuratore di Brindisi, Marco Di Napoli – solo per i casi più gravi”. In una delle riprese tv fatte dai carabinieri mostra una delle due addette alle pulizie che immette nell’apposita macchinetta un mazzetto di cartellini marcatempo.
ORE 14.02 – BIANCO (FNOM): SOSPENSIONE MEDICI
“Auspichiamo che al più presto la magistratura trasmetta agli Ordini ed ai Collegi professionali competenti i provvedimenti sospensivi della libertà messi in atto, affinchè gli organi possano attivare la contestuale sospensione dall’esercizio professionale” dei medici ed infermieri coinvolti. Lo afferma il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo) Amedeo Bianco, a seguito dell’operazione dei carabinieri NAS di Taranto che hanno eseguito 24 provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di medici, infermieri e tecnici con l’accusa di truffa aggravata e continuata in danno del Servizio Sanitario Nazionale.
“Le misure restrittive della libertà, se formalmente comunicate – rileva Bianco – prevedono infatti l’automatica sospensione dalla professione medica da parte dell’Ordine”. Tuttavia, ha aggiunto Bianco, “siamo all’inizio di un’indagine e attendiamo i risultati; ma certamente, in assoluto – ha concluso – comportamenti di questo tipo, se accertati, sono fortemente lesivi dell’immagine della professione oltre che degli interessi dei cittadini”.
ORE 18:08 – ASSESSORE REGIONALE AMATI, SONO SCONCERTATO
«Con tutte le cautele e le clausole di prudenza che vanno usate in questi casi, sono sconcertato». Lo afferma in una nota l’assessore regionale pugliese alle Opere pubbliche e Protezione civile, Fabiano Amati, in relazione all’inchiesta sulla truffa al Servizio sanitario nazionale da parte di dipendenti dell’Asl Brindisi.
«Le indagini della Procura di Brindisi e i relativi provvedimenti cautelari – rileva – ci restituiscono, se definitivamente dimostrati, pezzi di realtà inimmaginabili. Io credo nel principio di presunzione di innocenza ma quando le indagini toccano ambiti in grado di suscitare notevole disappunto da parte di tutti i cittadini, credo che un consigliere regionale non possa tacere e debba utilizzare le vicende per chiedere ai direttori generali di tutte le Asl di intensificare, con rigore massimo e nessuna indulgenza, tutti i più opportuni controlli affinchè questo non accada più o semplicemente non accada mai».
«E’ pazzesco dover apprendere simili notizie – insiste Amati – dopo che per tanti mesi ci stiamo scassando la testa per preservare i servizi ai cittadini, nonostante la scarsità delle risorse economiche. E’ spiacevole dover apprendere che questi fatti hanno avuto effetti sull’efficienza della sanità brindisina e siano stati addirittura potenzialmente idonei ad aggravare il problema, più che noto, delle liste d’attesa».
ORE 18:14 – LA SODDISFAZIONE DEL MINISTRO FAZIO
«Un’ottima operazione». Il ministro della Salute Ferruccio Fazio definisce così il blitz con cui i carabinieri del Nas hanno smascherato 24 dipendenti assenteisti dell’Asl di Brindisi. «Noi dobbiamo avere tolleranza zero – spiega oggi a Milano, a margine di un convegno sulla non autosufficienza al Pio Albergo Trivulzio – con i medici che fanno l’interesse loro e non quello dei malati, che vengono prima di tutto».
Il ministro assicura: «Noi collaboriamo e collaboreremo con l’Ordine dei medici nel modo più deciso possibile per ottenere tolleranza zero in queste situazioni. Sono lieto del fatto che, con il loro lavoro, i Nas contribuiranno a scoraggiare queste pratiche».
Fonte
lagazzettadelmezzogiorno.it