La Svizzera è il paese con i salari più alti d’Europa, si piazza davanti alla Norvegia e alla Danimarca. All’ultimo posto c’è la Bulgaria

La Svizzera è il paese con i salari più alti d’Europa, si piazza davanti alla Norvegia e alla Danimarca. All’ultimo posto c’è la Bulgaria

A gennaio 2015 dieci Stati europei avevano un salario minimo sotto i 500 euro 

Gli stipendi in Svizzera sono i più alti in Europa: nel 2010 i salari annuali lordi medi per i dipendenti a tempo pieno attivi nell’industria e nel commercio in aziende con almeno dieci occupati ammontavano all’equivalente di 63’549 euro. La Confederazione si piazza così chiaramente davanti la Norvegia (55’370 euro) e la Danimarca (51’485 euro).

Stando allo studio pubblicato oggi dall’Ufficio federale di statistica (UST) gli stipendi più bassi tra i “vecchi” membri dell’Unione europea si registravano in Spagna (26’621 euro), Grecia (25’696 euro) e Portogallo (17’193 Euro).

Tra quelli “nuovi”, ossia quelli che hanno aderito dal 2004, le buste paga peggiori si trovavano in Romania (6’048 euro) e in Bulgaria (4’618 euro).Per poter paragonare gli stipendi quali rappresentazione dell’effettivo potere d’acquisto bisogna convertire le cifre nella valuta nazionale in una fittizia comune, il cosiddetto standard del potere d’acquisto.

Tenendo conto dei vari livelli dei prezzi nei paesi lo scarto tra i paesi è meno marcato. Espressi in euro i salari svizzeri sono 13,8 volte superiori a quelli bulgari. In base allo standard del potere d’acquisto il divario è invece di sole 4,3 volte. In euro le remunerazioni elvetiche sono 1,6 volte più elevate che in Germania e Austria, 1,8 volte superiori che in Francia e il doppio che in Italia.

Con lo standard del potere d’acquisto le variazioni scendono rispettivamente a 1,2 rispetto alla Germania, 1,3 rispetto all’Austria, 1,4 nel confronto con la Francia e 1,5 con l’Italia.Anche se in Italia, secondo l’articolo 36 della Costituzione, sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il salario del lavoratore deve essere non solo proporzionato alla qualità e alla quantità del lavoro svolto, ma anche in grado di assicurare un minimo vitale per il lavoratore e per la sua famiglia, non esiste uno stipendio minimo per legge, quindi non c’è una legislazione specifica.

Circa la metà dei lavoratori dipendenti è comunque coperta da un contratto collettivo nazionale, che definisce i minimi retributivi.

Eccoli riassunti in questa tabella (fonte dati Sole24Ore).

Settore            Minimo orario Minimo mensile

Abbigliamento            6,60 euro         1.141,33 euro

Agricoltura                 7,13 euro        1,204,84 euro

Alberghiero                 7,17 euro        1.233,16 euro

Industria Metalmeccanica     

                                   7,32 euro         1266,57 euro

Edilizia                      7,59 euro         1.313,23 euro

Alimentari                  8,21 euro         1.420,78 euro

Credito                    11,11 euro         1.800, 52 euro

viv@voce

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