Lido Cisanello (marina di Lizzano). “Giù le mani dal nostro mare”: l’urlo di chi ama il proprio territorio
Manifestazione dei cittadini e dei pentastellati
“Io sono me più il mio ambiente e se non preservo quest’ultimo non preservo me stesso” cit. Josè Ortega Y Gasset. Il meridione non è la Terra dei consenzienti, ma della gente dal cuore grande e dal profondo amore nutrito, soprattutto, nei confronti del proprio territorio.
A ragion del vero, domenica 26 luglio, nei pressi di Lido Cisanello (Marina di Lizzano), si è svolta la manifestazione denominata: “Giù le mani dal nostro mare”; un evento concepito dal M5S, al quale ha preso parte gran parte della cittadinanza.
Un traguardo comune ha unito le volontà dei presenti che hanno messo da parte, dinanzi a tale circostanza, i colori politici, rivendicando la tutela di ciò che la piccola comunità lizzanese, detiene sin dal principio: il mare. Una bellezza indescrivibile, imparagonabile, perla dello Jonio che si estende per circa 7 Km lungo la litoranea salentina. I lizzanesi sono fieri di questo dono naturale, tanto da scendere in spiaggia al fine di preservare ciò che di più caro appartiene alla comunità. No alle trivellazioni e a ogni tipo di intromissione che possa divenire una, vera e propria, problematica per i residenti e, in particolar modo, per la natura stessa. Perché deturpare questo angolo di Paradiso che ci è stato offerto?
La risposta è semplice, poiché le direttive politiche mirano, esclusivamente, all’interesse dei pochi (che detengono il vero potere)senza tenere presente le conseguenze che potrebbero uccidere il futuro dei nostri figli.
Un immenso valore che è difficile da esplicare, ma lo si può descrivere con un’evidente similitudine, ovvero: come l’abbraccio delle onde che s’infrangono sulla scogliera, così, i cittadini, si uniscono al cospetto di quella “distesa blu”, tenendosi per mano e firmando una petizione per evitare che, ciò che si teme, possa davvero verificarsi.
La provincia tarantina sta divenendo, sempre più, preda delle atrocità, cavia di esperimenti e fossa comune delle “industrie nocive”.
La bandiera issata tra le dune (anch’esse patrimonio naturale e introvabile) raffigura il simbolo di chi ha affondato le radici in quel luogo e non ha alcuna intenzione di far avvicinare coloro i malintenzionati. Il M5S combatte una lotta che non è sinonimo di guerra, ma di speranza del bene comune. Non vi è alcun paletto o confine territoriale, ma solo una pacifica iniziativa che perdurerà e si concretizzerà nel tempo, nel modo migliore!
“Bisogna imparare a lasciare un mondo migliore di quello che si riceve” cit. Rinaldo Sidoli
Eleonora Boccuni