TARANTO. “Tutto tace sul progetto per la realizzazione di un campo adatto al rugby”

TARANTO. “Tutto tace sul progetto per la realizzazione di un campo adatto al rugby”

Parla il neo-presidente degli Amatori Rugby Taranto 1975, Ivan Zaccaria

Nell’incontro con la stampa  il progetto “per un campo adatto al rugby”, sembra essere un’utopia. E in grassetto viene chiamato sul banco degli accusati il Comune di Taranto. “Ancora nessuna risposta riguardo alla realizzazione dello stesso”.

Il neo-presidente degli Amatori Rugby Taranto 1975, Ivan Zaccaria, è un fiume in piena. “È l’ennesimo caso di silenzio assordante delle istituzioni; l’inerzia del Comune di Taranto e dell’assessorato allo sport ci ha condotti a perdere dei fondi che venivano concessi dalla Federazione Italiana Rugby, a fondo perduto (parliamo di €120000) e ci ha portati, anche, alla perdita di un bando per il credito sportivo, a cui doveva accedere il Comune di Taranto nel nostro interesse, che scadeva il 15 luglio”.

Ma è ancora più lapidario Zaccaria e il suo “parliamo, concretamente, di €150000 che, sommati ai €120000 della Federazione, avrebbero consentito non solo agli Amatori Taranto Rugby, ma, anche, ad altre realtà sportive di Taranto e provincia; parliamo del baseball, parliamo del football americano e di altre società di rugby del panorama sportivo jonico. Dunque, ha proibito a queste società di avere una struttura sportiva adeguata in città”, la dice tutta.

Le difficoltà sportive, tra l’altro vengono sottolineate. “Faccio presente che, noi come Amatori Taranto Rugby, ma, anche, altre società, siamo costretti a girovagare per la provincia, facendo parecchi chilometri, dovendoci adattare a delle strutture della provincia, come dicevo poc’anzi, le quali non sono adeguate alla preparazione e all’allenamento di uno sport duro come il nostro”.

E’ questa l’amara realtà dettata dal giovane presidente tarantino.

Ma non si scoraggia Zaccaria. “A questo punto, protestare è l’unico strumento che ci è rimasto, oltre a contestare tutto quello che è accaduto in questi mesi, con un’inerzia delle istituzioni che ci ha portati a un limbo che, ancora oggi, non sappiamo dove ci condurrà, quindi, siamo in attesa di ulteriori risposte, ma non demordiamo e combatteremo per ottenere quello che ci compete. Le promesse non ci bastano più”.

 

 

 

viv@voce

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