Estate: rischio infezioni cutanee da “impetigine”

Estate: rischio infezioni cutanee da “impetigine”

Segnalati diversi casi nel Salento

A lanciare l’allarme lo “Sportello dei Diritti” a cui sono pervenute molteplici segnalazioni in merito a diversi casi di infezioni cutanee contratte da bambini in special modo al di sotto dei 10 anni e adulti villeggianti nelle zone balneari.

Non si tratta di epidemie o di fatti solo e sempre connessi all’inquinamento delle acque marine, alla scarsa pulizia delle spiagge o ancor peggio di quella personale, fattori comunque determinanti per l’insorgere ed il diffondersi di tali fastidiosi problemi, ma il più delle volte, per quanto é dato sapere da chi ci ha provveduto a segnalare i casi, di “impetigine”. rivolgersi ad un dermatologo.

L’impetigine è una dermatite causata da Streptococcus pyogenes e a volte anche da Staphylococcus aureus. Appartiene al gruppo delle piodermatiti, un’infezione batterica contagiosa e si trasmette per contatto diretto o mediato.

Essa si manifesta con la presenza di bolle orticanti dal colore giallastro, accompagnate da rossori e infiammazioni localizzate soprattutto sul viso, collo e mani ma anche sul cuoio capelluto, ad esempio in seguito a una pediculosi.

Le cause scatenanti sono da ricercare principalmente nella cattiva igiene ma possono essere diverse come il sole, il mare, l’acqua salata o la puntura d’insetti. Si sottolinea anche l’importanza della prevenzione dell’infezione, la quale si deve basare sulle norme fondamentali d’igiene come la detersione quotidiana per rimuovere dalla pelle i residui di acqua salata del mare.

Nei bambini è importante anche fare attenzione alle punture d’insetto evitando che il bambino si gratti in modo da impedire l’impianto dei batteri e la diffusione dell’infezione.

Per prevenire l’impetigine sono sufficienti le regole più elementari dell’igiene: sciacquarsi e far la doccia spesso, soprattutto farla dopo essere usciti dal mare. Evitare di grattarsi troppo, se punti da un insetto, per non lasciare la pelle ferita scoperta e buona preda dell’attacco batterico. Infine, non finiremo mai di ripetere di essere attenti a stare troppo al sole.

Stare esposti nelle fasce orarie più calde o comunque per molto tempo é sempre dannoso, indipendentemente dagli effetti immediati e dall’età anche se i più piccoli sono ancora più a rischio, ma in caso di attacco batterico la pelle già infiammata è un accesso “comodo” all’organismo.

L’ampia diffusione dei contagi specie nei periodi clou delle ferie agostane ha indotto Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” ad allertare e far ricordare le semplici regole su descritte a chi si reca in vacanza presso le località balneari nostrane che in questi ultimi giorni di agosto dopo aver subito le ondate di turisti dei giorni scorsi non sempre presentano sufficienti livelli di pulizia per non dire che sono oggettivamente sporche.

Ma é sempre giusto far presente che fenomeni di tal tipo, specie quando raggiungono ampia diffusione non dipendono solo dalle accortezze che utilizzano i vacanzieri.

Pertanto, é corretto ricordare ai  Sindaci, in quanto anche Autorità Sanitaria e all’ASL per quanto di competenza di voler adottare tutti quei provvedimenti consequenziali atti a garantire l’igiene delle spiagge che sono sotto la loro custodia al fine di prendere le opportune misure di profilassi per evitare la diffusione dei contagi.

viv@voce

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