TARANTO. La clinica della Tv va in onda alla Ubik. I dieci virus del Tele-Capitalismo. Filosofia della Grande Mutazione
Mercoledì 2 settembre alle ore 19.00
La Tele-Polis del terzo millennio è frutto di controllo e sincronizzazione di desideri e abitudini. I suoi format più popolari ci insegnano che diventare chef milionari è il top del momento, che è redditizio vendere cocaina, che immagine e consumi sono in ogni nodo dei comportamenti e del linguaggio, che i delitti sono come telenovelas sudamericane, che se si finge amore si diventa famosi, che gossip e sciocchezze valgono le prime pagine, che si esiste solo se ci si “mitraglia” di selfie, che la dissidenza e la diversità sono reperti giurassici o rischi che non possiamo correre.
Verità e Fiction in un unico abbraccio chimico per farci solo marciare e marcire, in un inquietante Panopliticon, dove si è tutti preda dello stesso Congegno statico ed elettrizzante. Spettacolo come Spectracolo e Spettracolo: Anonima Sequestri dei fatti e Regno degli uomini-ombra.
“Clinica della Tv” è un vero e proprio manuale filosofico di auto-difesa da condizionamenti e patologie virali indotti dagli schermi e dalla Rete, sempre più veicoli di “infezione” profonda di un Tele-Capitalismo che non ci vuole servi, stanchi e disinteressati, ma atleti del futuro, idioti aggiornati, clienti compulsivi, concorrenti ambiziosi di casting e show, satelliti impazziti e contenti di un Mondo 3.0 dove l’ottica e il riciclaggio delle forze assorbono tutta la nostra vita.
Contro questo Manicomio del Neutro e della moneta, di cui nemmeno si intravedono gli aguzzini, il grido di rivolta è diventato: segare le sbarre e scappare, o guarire…
BIOGRAFIA
Carmine Castoro, filosofo della comunicazione, giornalista professionista, è stato collaboratore e inviato per quotidiani e magazine nazionali. Come autore televisivo ha firmato numerosi programmi per il palinsesto notturno della RAI e per canali Sky. E’ professore incaricato di Semiologia degli artefatti e Teoria dell’immagine presso la Link Campus University di Roma. Insegna Estetica dei media presso lo IAC, Istituto Armando Curcio. Collabora con Semiotica dei media all’Università di Bari.
Fra le sue opere: “Crash Tv. Filosofia dell’odio televisivo” (Coniglio, 2009), “Maria De Filippi ti odio. Per un’ecologia dell’immaginario televisivo” (Caratteri Mobili, 2012), “Filosofia dell’Osceno televisivo. Pratiche dell’odio contro la tv del nulla” (Mimesis, 2013). Collabora in Cultura con il portale-tv del quotidiano Il Messaggero, e scrive saggi di filosofia e massmediologia per la rivistadiscienzesociali.it diretta da Massimo Canevacci.
Per contatti: direttoreflow@gmail.com
www.facebook.com/carmine.castoro
FRASE DI RICHIAMO IN QUARTA DI COPERTINA
“Cos’è il tele-idiotismo? Ideologia dell’insignificanza. Gestione millimetrica delle percezioni. Allergia al reale, alle emozioni, alla fertile e vuota intimità del vero. Il Potere non più ontologia, ma peggio: istologia. Tessuto di immagini e credenze che si autolegittimano. Sortilegio, parola-trick che inceppa il divenire. La noia del noi, rigorosamente in presa diretta”.
Carmine Castoro
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