Spray urticanti negli occhi dei profughi. Gli ungheresi rivendicano il diritto di dissuadere in modo brutale chi tenta di entrare nel Paese

Spray urticanti negli occhi dei profughi. Gli ungheresi rivendicano il diritto di dissuadere in modo brutale chi tenta di entrare nel Paese

È la denuncia del New York Times

In Ungheria regna la mano dura e violenta. La Polizia reagisce e risponde agli assalti sparando gas al peperoncino. Spray urticanti contro donne e bambini alla frontiera tra Ungheria e Serbia. È la denuncia del New York Times, che documenta tutto attraverso un video.

L’episodio è accaduto nella notte del 30 agosto quando un gruppo di profughi siriani è stato respinto dagli agenti di Budapest mentre supplicava l’ingresso in Ungheria. Una donna racconta: “Un agente mi ha fatto segno di venire avanti e poi ha spruzzato lo spray contro di me e il mio bambino”.

Le immagini mostrano i bimbi che piangono con gli occhi e il volto rossi.

L’Ungheria non è l’Italia, osserva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, e la frontiera viene difesa con la forza. Assalti e respingimenti brutali con barriere e gas lacrimogeni. L’obiettivo è quello di incoraggiare i profughi ad allontanarsi.

Le violente repressioni, i respingimenti e i maltrattamenti hanno l’intento di persuaderli nell’impresa e di cercare protezione altrove.

viv@voce

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