SAVA. Contrada Torre. Come vivere lontano da tutto. Dai servizi su ogni cosa
Protestano le famiglie che vivono in questa Contrada a 2 chilometri circa dal centro urbano
Se partiamo dalla Via della Stazione l’inizio di Contrada Torre, inteso come riferimento anagrafico, la troviamo al primo incrocio che troviamo. La direzione destra porta alla Contrada Tarantini, feudo di Manduria, quella sinistra ci porta all’inizio di Contrada Torre.
Se invece partiamo dalla Via per Francavilla Fontana, parallela alla Via per la Stazione, l’imbocco lo troviamo sulla destra, prima dell’imponente cavalcavia abbandonato.
Quindi questa strada è anello di congiunzione orizzontale delle due Vie importanti extraurbane. Su questa strada ci sono circa 20 famiglie che sono residenti da tantissimi anni. Hanno pagato l’IMU, la Tarsu ed ora è arrivata la IUC. Pagando i tributi, hanno diritto ai servizi. Ma dove stanno i servizi? Fuori dalle abitazioni, sul ciglio della strada ci sono alcuni raccoglitori della raccolta differenziata ancora da portare via.
Quando è buio l’unica luce a cui affidarsi, per diverse centinaia di metri, oltre a quelle auto quando passano, è quella della luna. Si accendono solo quelli che partono dall’imbocco della Via per Francavilla per duecento metri circa.
Dal lato opposto: tre pali, sono solo tre, spenti da oltre due anni. Diventa inspiegabile come mai c’è un vuoto, tra un palo pubblico e l’altro, di circa 800 metri. Quindi partendo dalla Via per la Stazione, immettendoci su Contrada Torre, bisogna quasi arrivare alla fine della strada per vedere acceso un palo della luce. Fanno da guida le luci delle residenze.
I due incroci che portano all’accesso sono talmente al buio che sollevano diverse pericolosità stradali. E meno male che la strada non somiglia ad un tratturo di campagna. Almeno questa si salva.
Ma l’amministrazione IAIA sa di queste difficoltà dei savesi residenti? Oppure ha scordato che Contrada Torre è feudo di Sava e quindi è territorio di sua pertinenza? Nel dubbio, lo ricordiamo!
Giovanni Caforio