TTIP. & U.S.A. L’attacco economico all’Europa continua
Cosa si intende con la sigla TTIP? Testualmente in inglese significa “Transatlantic Trade and Investment Partnership”
E’ un trattato transatlantico per il commercio e per gli investimenti, un accordo commerciale di “libero scambio” in corso di negoziazione tra l’Unione europea e gli Stati Uniti d’America, ma quando diciamo Stati Uniti d’America dobbiamo intendere necessariamente multinazionali e lobby di potere, cioè quelle che governano veramente anche gli U.S.A.
Il Parlamento Europeo l’8 Luglio ha votato a favore del trattato commerciale. Questo voto ora spiana la strada ai negoziati tra Bruxelles e Washington per creare un’area di libero scambio
Martin Schulz, presidente del parlamento europeo, ha proposto un testo che è stato sostenuto ed approvato con 436 voti a favore, 241 contrari e 30 astensioni, di questi, i conservatori, i liberali e i socialisti hanno votato per il si, mentre, verdi, estrema sinistra e estrema destra si sono opposti. E’ dal 2013 che in molti paesi europei (Francia, Germania, Italia, Spagna, Grecia, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca e paesi scandinavi) montano proteste per questo trattato che farà diventare sempre più l’Europa una colonia dei poteri economici e delle multinazionali soprattutto d’oltre oceano.
Per capire meglio come stanno le cose, vi consiglio di ascoltare il parere di un grosso premio nobel dell’economia nel 2001, Joseph Stiglitz, che ospite del Parlamento italiano, il 24 settembre 2014 parla molto negativamente del trattato transatlantico. Questo è il link dove potrete visionare il suo intervento: https://www.youtube.com/watch?v=HsIO5YCuqmU
Vale la pena di riportarlo per intero perché le sue dichiarazioni sono molto pesanti e mirano ad aprirci gli occhi su cosa si sta preparando alle nostre spalle. Infatti non c’è stato nessun dibattito pubblico su questa questione per informare bene i popoli europei.
“Penso che l’accordo di scambio che gli Stati Uniti stanno chiedendo all’Europa sia un pessimo accordo e fareste bene a non firmarlo. Non si tratta di un accordo di libero scambio. Lasciate che vi spieghi, vi racconto un aneddoto. Un paese dell’America Latina mi ha consultato , prima di firmare un accordo di libero scambio con gli USA. Gli ho detto che ci sono un paio di problemi, si può firmare un accordo di libero scambio con gli USA, ma un accordo di libero scambio consisterebbe in tre pagine:
-Noi eliminiamo le nostre tariffe doganali e voi le vostre
-Noi eliminiamo le nostre barriere tariffarie e voi le vostre
-Noi eliminiamo i nostri sussidi e voi i vostri
Gli USA non sono interessati ad un accordo di libero scambio, voglio che sia ben chiaro. Gli USA vogliono un patto di gestione del commercio, gestione per interessi particolari negli Stati Uniti e nemmeno negli interessi dei cittadini americani. Questa è una delle ragioni per cui l’USTR si è rifiutato di rilevare le trattative in corso anche ai membri del congresso.
Vogliono che i nostri rappresentanti siano all’oscuro su cosa si sta negoziando, figuriamoci i normali cittadini! La questione è molto semplice, le tariffe sono già molto basse, quindi questo accordo di libero scambio non serve ad abbassarle. Cosa riguarda quindi?
Riguarda cose come le norme ambientali, quelle sulla sicurezza , le norme sul mondo del lavoro. In questo accordo di gestione , che continuano a chiamare di libero scambio, anche se lo ripeto, non è di libero scambio. In questo accordo di gestione c’è un provvedimento, chiamato “Accordo per gli investimenti” che dovrebbe servire a difendere i diritti degli investitori.
Quanti di voi pensano che non ci siano già leggi europee con questa funzione? E che quindi voi abbiate bisogno di ulteriori protezioni per investitori stranieri in Europa, protezioni che non date ai vostri cittadini?
Ovviamente, se la vostra regolamentazione del diritto di proprietà avesse qualcosa che non funziona voi dovreste cambiarla, ma negli interessi dei vostri cittadini, non per gli investitori americani, ma è su questo che loro insistono!In realtà non riguarda la protezione degli investitori, è invece un modo per assicurarsi che loro possano scavalcare le norme ambientali, norme sanitarie e cose del genere. Vi faccio un esempio, non è uno scherzo, sta accadendo veramente.
Philip Morris ha fatto causa all’Uruguay , perché l’Uruguay vuole proteggere i propri cittadini dalle sigarette tossiche e ha introdotto limitazioni alle pubblicità . Non vendere ai minori … ma Philip Morris ha risposto che quella era una restrizione del loro commercio, che hanno il diritto di vendere prodotti che uccidono la gente.
L’Organizzazione Mondiale per la Sanità ha lodato l’Uruguay con l’accordo che firmerete, o meglio, che gli USA vogliono che voi firmiate. Rinuncerete al diritto di proteggere i vostri cittadini…”
Anche in questo caso prendiamo atto che il vero potere risiede nelle plutocrazie che governano il mondo e che spadroneggiano su tutta la terra, grazie alla complicità della politica e dei poteri massonici che le sostengono. Anche se sembrano imbattibili, però il vero potere risiede in noi, infatti il turbo-capitalismo ha bisogno del nostro consenso per sostenersi.
Ha bisogno “dell’Homo economicus” che consumi i prodotti che esso genera, quindi potremmo contribuire ad abbattere l’attuale potere consolidato, anche attraverso le nostre scelte quotidiane, come ad esempio quando andiamo fare la spesa boicottando tutti i loro prodotti.
Cosimo Massaro