Un Paese che precipita. La Sicilia raggiunge il triste primato di disoccupati della zona Euro
Il governo vende fumo e non fa niente per il lavoro
È già su tutti i media nazionali ed internazionali la notizia, che non è una notizia se si è a conoscenza della situazione reale, che la Sicilia il tasso di disoccupati delle persone tra i 20 e i 64 anni (42,4% nel 2014) è il più basso di tutte le regioni europee.
Lo si legge nell’Eurostat Regional Yearbook 2015 nel quale si sottolinea che in Italia c’è un divario di oltre trenta punti tra l’area con il tasso di occupazione più alto (Bolzano, al 76,1%) e la Sicilia.. Lo dicono, quindi, anche i numeri di Eurostat su dati destagionalizzati e provvisori, che siamo già oltre il baratro.
A trainare questo dato in negativo è la disoccupazione giovanile e dei giovanissimi: per quelli riguardanti i giovani fra i 15 e i 24 anni la percentuale raggiunge il 41,9%, il massimo storico dal 1977 e un dato inferiore in Europa solo a quelli di Grecia (62,5%), Spagna (56,4%) e Portogallo (42,5%).
La situazione lavorativa varia da regione a regione: per le ragazze del Mezzogiorno, la quota di chi si trova costretta a casa ha raggiunto il picco del 52,8%.
Alla luce di tali ennesime prove del fallimento delle politiche degli ultimi anni che hanno tutelato un’economia fatta di fumo perché rivolta alle banche e ai poteri finanziari, Giovanni D’Agata presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, rivolge un ultimo appello al governo che ha pensato in maniera demagogica, è il caso per esempio dei miseri decimali di crescita economica ottenuti dall’Italia quest’anno, per gettare un pò di fumo negli occhi ai cittadini, senza avviare immediatamente misure strutturali per il lavoro e per rilanciare l’economia.