SAVA. Le strisce rosse sull’asfalto urbano? E’ l’inizio della caccia al tesoro!
Sempre più in giù. Sempre. Grazie amministrazione IAIA!
A vedere queste scie sul fondo stradale ci vengono molti dubbi e, ironicamente, anche alcune perplessità. Sembrano delle tracce fatte apposta apposta per una ipotetica caccia al tesoro. Del tipo “arriva al primo tombino, lo apri e ti dice di saltare tre tombini e di aspettare la sorpresa” e così via.
Lasciando il farsesco andiamo all’oggetto principale: ovvero, queste tracce fatte in tantissime Vie del paese. Servono a mettere sottotraccia i cavi della rete telematica che si avvale della fibra ottica. La compagnia che esegue il progetto è la la blasonata Kataweb. Lo scorso anno la stessa Compagnia fece uno scavo in Via Roma, del tutto simile a quelli odierni: si presentava privo di chiusura definitiva al catrame e sconnessa la chiusura davanti ai tombini principali di collegamento.
Restò per tanto tempo in queste condizioni. Ci armammo di pazienza ed effettuammo i passaggi necessari per porre fine a quello scempio. Dopo pochissimi giorni, dal nostro movimento nelle sedi opportune, le tracce e il ripristino fu fatto quasi a tempo di record. Oggi, a dire il vero è da oltre un mese che sono state rifatte nuove tracce e con la stessa modalità per la chiusura provvisoria, tantissime Vie sono investite di queste scie rosse che aspettano, speriamo quanto prima, il loro ripristino finale.
Anche perché, se il lettore dà uno sguardo alle foto allegate, tutto possiamo dire tranne che sono state chiuse a dovere. Addirittura registriamo in alcune Vie della polvere rossa sui marciapiedi, senz’altro servita per la coloratura del materiale cementizio messo ad amalgamare l’impasto, e poi scordata da parte degli esecutori dei lavori la pulitura. Rifaremo daccapo gli stessi passi fatti lo scorso anno.
Ma una domanda, spontanea, ci poniamo: ma il nostro Comune non ha cura del suo patrimonio? Certo le strade fanno parte del patrimonio dell’Ente e, questo Patrimonio, dovrebbe (dico dovrebbe in quanto il condizionale è d’obbligo, ndr) essere una priorità imprescindibile. C’è un Ufficio del Patrimonio al nostro Comune con tanto di dirigente e addetti vari che ha il compito specifico di salvaguardarlo. Ma oltre questo aspetto tecnico, c’è un assessore alla branca amministrativa specifica.
Questo è il dottor Pasquale Calasso, assessore ai Lavori Pubblici, colui che dovrebbe risolvere queste tematiche che si presentano nel momento in cui un lavoro sul patrimonio comunale viene fatto male. Non scordiamo che i soggetti comunali hanno una adeguata retribuzione per il loro lavoro a vantaggio del bene comune. Hanno i loro sacrosanti diritti. E ci mancherebbe pure.
Ma i loro doveri, dove stanno? Certo le strade urbane sono dei veri e propri colabrodo, sempre grazie all’incuria di un’amministrazione che esiste solo sulla carta. Ma questo non deve giustificare affatto un simile scempio.
Ci sono delle responsabilità sulla chiusura di queste tracce. Il sindaco pro tempore IAIA, di concerto con il dirigente al Patrimonio, le attivi. Questo è bene comune. E comune vuol dire di tutti e di tutti vuol dire che, se qualcuno si fa male in quelle circostanze, lo paghiamo tutti il danno.
Ah dimenticavo … scrivevo ai ciechi. Mi scuso allora!
Noi facciamo, di nuovo i nostri passi nelle sedi opportune. Ma non tocca a noi, in quanto non siamo retribuiti da nessuno.
Tocca a loro, sindaco, assessore e dirigenti comunali, in quanto sono retribuiti. E non malvagiamente …
Giovanni Caforio