GROTTAGLIE. I giovani hanno incontrato la politica, quella sana

GROTTAGLIE. I giovani hanno incontrato la politica, quella sana

Si è svolto avanti ieri, 18 ottobre 2015, al “Santa Sofia” un incontro di inFormazione sul significato, quello più alto, della politica. Giovani disillusi ma che devono lottare per una società migliore

Un incontro, quello avvenuto avanti ieri pomeriggio nel locale “Santa Sofia” di Grottaglie, che ha aperto nuovi orizzonti ai partecipanti. Interessante al punto che quei 90 minuti sono volati via immediatamente.

I giovani hanno incontrato, finalmente, la politica. Non quella del “chiacchiericcio”, quella delle battaglie virtuali sui social network, quella marcia e colma di provocazioni, ma quella seria. Quella basata sulla storia, sul pensiero dei grandi filosofi, quella che, in qualche modo, ha fatto recuperare alla parola dignità e valore.

La cultura e la politica hanno infatti un nesso strettissimo. Eccellenti gli interventi degli organizzatori Mimmo Annicchiarico, Ciro De Angelis e Francesca Romana Micera. I punti analizzati sono stati fondamentalmente tre:

C’è bisogno di giovani, coloro che, purtroppo, soprattutto negli ultimi anni, hanno avuto un calo di fiducia proprio verso la politica e le Istituzioni. La società sembra essersi addormentata e per di più disinteressata a quelli che sono i problemi seri del nostro Paese, il quale ha la classe politica più vecchia d’Europa. I ragazzi, che devono rappresentare la speranza, sono figli della disillusione dovuta anche alla precarietà dei valori. Essi sono arrabbiati, sconfortati a causa della lontananza tra la politica e la gente comune, e dei tanti privilegi a cui la classe politica non rinuncia a favore del bene della collettività. E poi scandali e corruzione.

La politica deve cercare di raggiungere la felicità, non può e non deve organizzare consensi per comandare. Alcune persone falsamente strategiche o piene di “voglia di fare, sempre e comunque” fanno correre un rischio alla collettività. La politica è lo spazio entro il quale l’uomo non è solo: egli deve rapportarsi con gli altri ma, dapprima, fare i conti con sé stesso. Con la propria coscienza. I vecchi valori, le vecchie ideologie non possono essere applicate alla realtà attuale mentre andavano bene contestualizzati in un altro periodo; per questo, la visione della politica non deve essere chiusa, ma deve aprirsi, saper ascoltare e prendere quello che di buono c’è in tutti i pensieri. Il che non significa “sporcarsi le mani”.  Bisogna pensare come saggi ma non parlare il “politichese”. Bisogna abbandonare l’arroganza ed esprimersi con parole semplici per non stancare, per non far cadere l’attenzione e per farsi comprendere da tutti.

Occorre capire che la realtà non la subiamo, non è creata dalla fatalità ma è il risultato di una intelligente opera di noi cittadini. Non serve stare alla finestra, immobili, a guardare. Bastano anche poche persone, anche idealiste, che ancora ci credano. Che sappiano creare il giusto equilibrio tra “logos” (essere oggettivi e saper parlare alla mente delle persone), “pathos”(suscitare emozioni) ed “ethos” (essere uomini coerenti ed affidabili) per poter persuadere la folla.

L’incontro di ieri è stato “un rinvio della pratica a vantaggio di una rifondazione teorica della politica”. Si ringraziano la Piccola Scuola Socratica Minore “Il Cammino”, l’associazione socio-culturale “Utòpia” e Francesco Carrieri, proprietario del “Santa Sofia”, per la disponibilità dimostrata. “SIATE PARTIGIANI, SIATE IDEALISTI CON LA MENTE GIOVANE. NON SIATE INDIFFERENTI”.

Gabriella Miglietta

 

 

 

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