Biodiversità: oltre mille varietà in estinzione recuperate in Puglia
Presentati a Roma i risultati dei progetti per il recupero del germoplasma frutticolo, viticolo ed olivicolo pugliese alla presenza del Presidente nazionale della Cia Scanavino
Nell’ambito di un convegno sul tema “Strategie integrate per il recupero dell’agrobiodiversità” svoltosi il 20 ottobre a Roma presso l’Auditorium “Giuseppe Avolio”, la Cia (Confederazione italiana agricoltori) di Puglia e la società Agricolturà è Vita Puglia srl, unitamente al Centro Ricerca, Sperimentazione e Formazione in agricoltura “Basile-Caramia” di Locorotondo e allo Spin Off Sinagri srl del Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti della Università di Bari – questi ultimi due enti capofila dei progetti per il recupero del germoplasma frutticolo, viticolo ed olivicolo realizzanti in Puglia nell’ambito del Psr Feasr 2007/2013 – hanno presentato i risultati di tali progetti realizzati in Puglia dal marzo 2014 al settembre scorso.
I risultati ottenuti sono stati ben oltre le aspettative.
In totale sono state recuperate oltre mille varietà in estinzione in Puglia tra fruttiferi, vite e olivo.
In particolare sono state recuperate 228 varietà di vite, 181 di olivo e 680 di fruttiferi (mandorlo, pesco, ciliegio, susino, albicocco, pero, melo, fico e fruttiferi minori).
Un lavoro enorme che ha visto all’opera 42 partner progettuali tra cui appunto la Cia Puglia e Agricoltura è Vita Puglia srl.
In totale sono stati ritrovati, esaminati e digitalizzati oltre 1000 documenti storici reperiti attraverso ricerche effettuate presso 50 tra biblioteche e archivi notarili e attraverso la realizzazione di 70 incontri in tutta la Puglia con agricoltori, esperti, rappresentanti istituzionali, appassionati, interessati.
La biodiversità è una delle più importanti risorse del pianeta. Negli ultimi decenni, a causa della crescente richiesta di produzione di cibo, si è puntato su colture ad alta resa che sono andate a sostituire varietà locali, con conseguente erosione della biodiversità, il cui declino ha reso il sistema di produzione alimentare estremamente vulnerabile.
Oggi c’è la necessità di invertire questa tendenza.
Obiettivi dei tre progetti realizzati con successo in Puglia sono stati la raccolta di conoscenze e la raccolta di materiale vegetale a rischio di estinzione, la sua individuazione sul territorio e reperimento, la sua caratterizzazione, moltiplicazione in condizioni di sanità, conservazione e catalogazione, ed il rafforzamento di un sistema di conoscenze basato su banche dati o inventari già esistenti o in via di definizione
Al convegno di ieri dopo i saluti di Giuseppe Cornacchia, responsabile del Dipartimento Sviluppo agroalimentare e territorio della Cia nazionale, e di Vincenzo Fucilli, presidente di Sinagri srl, sono intervenuti Giannicola D’Amico, in rappresentanza della Cia Puglia e di Agricoltura è Vita Puglia srl che ha relazione su “L’impegno della Cia nel recupero dell’agrobiodiversita’ in Puglia”, Pasquale Venerito, del Crsfa “Basile-Caramia” che ha relazionato su “La biodiversità dei fruttiferi:i risultati del progetto Regefrup”, Costantino Silvio Pirolo, del Crsfa “Basile-Caramia” che è intervenuto su “La biodiversità della vite: i risultati del progetto Regevip” e Cinzia Montemurro, dello Spin Off Sinagri srl che ha relazionato su “La biodiversità dell’olivo: i risultati del progetto Regerop”.
Le conclusioni sono state tracciate da Dino Scanavino, presidente nazionale della Cia.
Il convegno si è svolto contemporaneamente all’avvio della discussione al Senato del Disegno di legge sulla biodiversità agricola, che è stato poi approvato quest’oggi con 211 voti favorevoli, 4 astenuti e nessuno contrario.
“Il tema della biodiversità è fondamentale per la nostra agricoltura – ha sottolineato nella sue conclusioni il presidente nazionale della Cia Dino Scanavino – come Confederazione da mesi ci battiamo affinché sia l’elemento chiave di tutti i progetti promozionali del settore. Ben venga una legge sull’agrobiodiversità, importante è che tuteli il patrimonio alimentare e zootecnico e non gli organismi preposti a farlo”.
L’agrobiodiversità per la Cia Puglia rappresentata una opportunità irrinunciabile per l’intera economia non solo agricola (ma anche turistica), si pensi alla introduzione sui mercati di nuovi prodotti (frutti, oli, vini) che porterebbero maggiore redditività e minore competizione, ma anche una speranza per gli agricoltori soprattutto pugliesi, una valore aggiunto alla produzione agricola, ma anche una lezione educativa per giovani generazioni ed un obbligo morale nei confronti delle future generazioni per tramandare una biodiversità unica.
Ufficio stampa
CIA Puglia
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