MANDURIA. “Depuratore, Aqp interpreta favorevolmente il parere del CNR. Nuovo inizio dei Lavori il 3 novembre”

MANDURIA. “Depuratore, Aqp interpreta favorevolmente il parere del CNR. Nuovo inizio dei Lavori il 3 novembre”

Nota stampa dei Verdi messapici

Come abbiamo più volte e in più sedi sostenuto, il parere del C.N.R., in merito alle soluzioni alternative allo scarico in mare del depuratore consortile Manduria-Sava, si è rivelato un boomerang, per non ripetere la parola “trappola”, pure da noi usata in qualche occasione.

Essa è stata infatti interpretata dai vertici di A.Q.P. per quello che realmente è (al contrario della lettura ottimistica che alcuni hanno voluto darne): un sostanziale via libera alla realizzazione del progetto, in quanto il riuso dei reflui depurati è già ampiamente previsto nel Piano di Tutela delle acque anche per il depuratore di Manduria e la condotta sottomarina è necessaria per lo smaltimento di emergenza.

Trova ulteriore conferma e verifica quanto noi Verdi andiamo ripetendo da sempre: che sinchénon si modifica dimensione e localizzazione dell’impianto non riusciremo a liberarci della condotta, perché il progetto, così com’è, risponde pienamente ai requisiti di legge.

Noi Verdi abbiamo preso parte a tutte le manifestazioni contro lo scarico in mare, convinti che eliminare la condotta significasse smantellare l’intero progetto.

Di ciò in questi anni abbiamo avuto prove e controprove, sino a quest’ultima. Tentare di intervenire solo per modificare il recapito finale non ha portato sinora a nulla, mentre forse rifiutare in blocco il progetto sin da subito avrebbe impedito che le cose giungessero a questo punto.

Diciamo “forse” perché i vertici della Regione Puglia sono rimasti finora fermi nella volontà pervicace di realizzare il progetto originario e chiedere che venissero fornite alternative non èservito ad altro che a prendere tempo. In questa partita il potere politico e l’ A.Q.P. hanno fatto da sponda l’uno all’altro.

Noi non accetteremo mai la condotta, neppure per i casi di emergenza, perché sappiamo che sinora in Puglia le emergenze le hanno create e le creano le condotte.

Il caso del depuratore di Fasano è in questo senso emblematico: nel depuratore di Forcatella si affinano e riusano i reflui sin dal 2005, scaricando in mare le eccedenze, e l’estate scorsa le acque del mare prospiciente sono risultate inquinate, tanto da costringere il Sindaco a sospendere la balneazione.

Bisogna sapere che il riuso totale delle acque é un traguardo che si raggiunge col tempo (lo dice anche il C.N.R.) e Fasano non lo ha ancora raggiunto.

La stessa cosa accadrebbe con il nostro. Dunque siamo ancora ai blocchi di partenza e la corsa non è neppure iniziata.

Verdi Manduria

viv@voce

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