SAVA. Gli studenti dell’IIS “G. Falcone” scendono per la seconda volta in Piazza

SAVA. Gli studenti dell’IIS “G. Falcone” scendono per la seconda volta in Piazza

Il sindaco pro tempore IAIA: “Mi prodigherò per questa vostra emergenza”

27 novembre. Stamane, gli studenti dell’IIS “G. Falcone” a prima ora hanno appeso gli striscioni di protesta ai cancelli del loro Istituto scolastico. A distanza di pochissimi giorni dalla prima contestazione sul mancato rifornimento di gasolio per i termosifoni nelle loro aule, gelide e in alcuni casi anche con infiltrazioni d’acqua, gli studenti ritornano a svegliare, corposamente, le Vie cittadine.

Dopo una breve presidio davanti alla Scuola e al grido “Vogliamo i nostri diritti” il corteo è partito imboccando, contro senso di marcia, Via Roma. Per la verità senza creare nessun problema o intralcio al traffico.

Ragazzi disciplinati che non hanno creato nessun problema agli automobilisti e quando si sono accorti che lo potevano creare hanno attraversato i marciapiedi. Da qui la Piazza è stata la seconda meta. Passaggio sotto l’androne del nostro Palazzo municipale, di seguito i portici di Piazza Spagnolo Palma per poi indirizzarsi in Via Regina Margherita.

Direzione finale Piazza Risorgimento, ovvero la succursale dell’IIS. Al passaggio da quest’ultima si sono ingrossate le file del corteo per poi confluire di nuovo sotto il Palazzo comunale dove, nella Sala consiliare era pronto il sindaco pro tempore IAIA a ricevere la delegazione degli studenti. IAIA nel suo incontro ha voluto sottolineare che la gestione del plesso scolastico, “non è di pertinenza del Comune di Sava ma è della Provincia. Farò di tutto affinchè questa situazione rincresciosa arrivi, quanto prima alla fine”.

Ma non sono mancate, a IAIA, alcune domande sulla precedente manifestazione quella che vide la segretaria comunale, Irene Di Mauro, affacciarsi dalle finestre comunali in cui si rivolse agli studenti che, in caso di freddo, si poteva ovviare con un “mettetevi un altro maglione”.  Ma qui il primo cittadino savese ha voluto “giustificare” la battuta della sua massima fiduciaria amministrativa: “Ha scherzato. Era solo una battuta”.

Ma alcune ragazze hanno voluto rispondere al nostro giornale su questo: “Invitiamo da subito, la segretaria comunale a venire nel nostro Istituto e a stare seduta per le ore di lezione. Poi vediamo se il maglione ce lo dobbiamo mettere noi o lei!” Un altra ha detto: “Ma era titolata la dirigente a rivolgersi così a noi?” Pare proprio di no. Anzi, non avrebbe mancato dovuto aprire la finestra e rispondere ai manifestanti. “Forse la finestra l’ha aperta per l’eccessivo calore che viene sprigionato dai condizionatori e quindi c’era bisogno del ricambio d’aria?” esordisce a bruciapelo una ragazza.

Ma forse questo sindaco, pare, che abbia abdicato a ruolo di primo cittadino, tuttofare, alla Di Mauro. Ma andiamo avanti e sentiamo gli alunni, che sono più importanti. “Lamentiamo tra le altre cose la mancanza di supporto da parte corpo docente, tanto loro in presidenza, in vicepresidenza e sala professori hanno gli ambienti ben riscaldati grazie ai condizionatori e nelle nostre aule il freddo è imperante”.

E poi? “Poi, non volendo prendere atto della nostra protesta ci dicono anche che il giorno dopo dobbiamo tornare in classe accompagnati dai nostri genitori!” E ancora: “Registri scolastici volanti, fogli che si staccano continuamente e poi parlano di registri elettronici, quando non abbiamo manco materiale per i laboratori per noi del socio sanitario, come della stoffa per il moda e così via”.

Un quadro desolante. Già. “La buona scuola?”

Eccola.

Giovanni Caforio

 

viv@voce

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