TARANTO. Crest. “Spirito allegro”
Con Leo Gullotta, va in scena mercoledì 9 (ore 21) e giovedì 10 dicembre 2015 (ore 18) al teatro Orfeo di Taranto, in Via Pitagora 78
Raccontare il soprannaturale, tra colpi di scena ed equivoci. Per la stagione di prosa del Comune di Taranto, organizzata con il Tpp, mercoledì 9 (ore 21) e giovedì 10 dicembre 2015 (ore 18) al teatro Orfeo di Taranto, in via Pitagora 78, va in scena “Spirito allegro” di Noel Coward, regia Fabio Grossi, con Leo Gullotta e con Betti Pedrazzi, Rita Abela, Federica Bern, Chiara Cavalieri, Valentina Gristina, Sergio Mascherpa, scene Ezio Antonelli, costumi Luigi Perego, musiche Germano Mazzocchetti, produzione Diana Or.I.S. Biglietto intero da 30 a 25 euro, ridotto da 25 a 20 euro. Info: 099.4707948.
Una delle commedie più divertenti e popolari del Novecento – per oltre cinquant’anni ininterrottamente in scena nel West End londinese – rivive in una messa in scena originale e fantasiosa. Tra sedute spiritiche e dispettosi fantasmi, Leo Gullotta, nei panni di uno scrittore in cerca di spunti per il suo nuovo romanzo, si destreggia dinanzi allo spettro della prima moglie (che lo vorrebbe defunto per riabbracciarlo) e all’attuale compagna in carne e ossa.
Si innescano così equivoci e battibecchi fra le due “mogli” e una serie di misteriosi accadimenti, che catturano lo spettatore per la comicità e l’attualità del testo. Ad affiancare Leo Gullotta, una compagnia di professionisti alla quale si è volutamente abbassata l’immagine anagrafica per una messinscena scattante e piena di ritmo. Poco spazio è destinato all’attesa e più allo stupore per raccontare una serata dagli eventi imprevedibili.
«È una commedia dall’aspetto classico: aderente all’epoca in cui fu scritta, ed elegante, per forme e per fogge. La novità dello spettacolo consiste nell’inventiva utilizzata per raccontare il soprannaturale», annota il regista Fabio Grossi. Infatti, espedienti scenici, più aderenti all’auditorio di oggi che alla penna di Coward, rappresentano con inventiva il soprannaturale, in una messa in scena, per la prima volta, realizzata con scenografie e video-mapping.