TARANTO. Riscoprire il Sé con Woody Allen
Inizia domenica il nuovo laboratorio cinematografico dell’Associazione Hermes: “Dall’individuazione alla dissoluzione del Sé: andata e ritorno”
In una sala buia, la visione di un film può rappresentare uno squarcio di Luce capace di illuminare una zona oscura della nostra personalità, facendoci riflettere e dandoci l’opportunità di riscoprire il Sé e acquisire maggiore consapevolezza di noi stessi. Su questa idea si basa il laboratorio cinematografico “Dall’individuazione alla dissoluzione del Sé: andata e ritorno” dell’Associazione “Hermes” di Taranto, un’organizzazione no profit, che prevede un ciclo di sette incontri mensili con la proiezione di un film.
Nel laboratorio cinematografico dell’Associazione “Hermes” la visione del film rappresenta lo spunto di partenza di un dibattito, coordinato in sala da Massimiliano Catapano, counsellor professionista in Gestalt ed Analisi Transazionale, in cui i presenti possono, se lo desiderano, esternare e confrontare le sensazioni e le emozioni suscitate in loro; l’evento sarà introdotto da Pietro Bonanno, psicoterapeuta della Gestalt, didatta e supervisore, Analista Transazionale.
Il primo appuntamento si terrà alle ore 18.00 di domenica prossima, 13 dicembre, presso l’Hotel Plaza, in via D’Aquino n.46 a Taranto (biglietto € 10): sarà proiettato il film “Un’altra donna”, diretto nel 1988 da Woody Allen, con Gena Rowlands, Mia Farrow e Gene Hackman; info Associazione Hermes: tel 099.4594910, cell. 3488370371, e-mailpbgestalt@tin.it.
Altri film in programma sono “Family life” di Ken Loach, “Patch Adams” di Tom Shadyac, “Scene da un matrimonio” di Ingmar Bergman, “La signora della porta accanto” di Francois Truffaut, “Lolita” di Stanley Kubrick e “La bestia nel cuore” di Cristina Comencini.
In questo nuovo ciclo di incontri, in particolare, si analizzeranno processi e dinamiche evolutive ed involutive per mezzo dello strumento cinematografico. Si potranno così esplorare varie declinazioni specifiche e soggettive di percorsi umani che portano i protagonisti delle vicende narrate alla consapevolezza e alla individuazione del proprio Sé.
La novità rispetto ai precedenti laboratori cinematografici, consiste nell’analizzare anche i percorsi involutivi che conducono gli individui alla propria alienazione attraverso un processo disgregativo, alla perdita di contatto con se stessi, con le proprie potenzialità ed esigenze, perdendo in alcuni casi completamente contatto con la propria essenza, arrivando così alla dissoluzione della percezione di sé con effetti deleteri per la loro vicenda esistenziale.
La visione dei film può essere lo strumento che, grazie al potere di arrivare in profondità senza mediazioni cognitive (come la musica e le altre forme d’arte), è in grado di produrre insight, scosse emozionali, rispecchiamenti e vissuti capaci di metterci in contatto con il nostro Sé più profondo.
Il primo passo per il cambiamento è sempre, infatti, la consapevolezza di sé e dei propri processi interni, grazie alla quale possiamo affrontare la vita in maniera positiva, creativa, originale ed autentica.
L’addetto stampa
Marco Amatimaggio