Xylella, indagini concluse. Silletti indagato insieme ad altri 10. Ecco i nomi e i reati contestati

Xylella, indagini concluse. Silletti indagato insieme ad altri 10. Ecco i nomi e i reati contestati

Come si suol dire, il tempo è signore, come anche la verità. Pochi avevano fiducia nella magistratura salentina e molti, invece, hanno dubitato sulla bontà delle indagini, tanto da chiedere più volte di sollecitare i giudici leccesi

E invece. E’ di ieri la notizia che la procura leccese ha notificato agli indagati, tramite il Nucleo ispettivo del Corpo Forestale dello Stato, un decreto di sequestro preventivo di ben 58 pagine, al fine di bloccare tutte le eradicazioni degli Ulivi “infetti” e di contestare agli indagati diversi reati ad essi ascritti. L’atto reca la firma del procuratore capo Cataldo Motta, dell’aggiunto procuratore Elsa Valeria Mignone e del sostituto procuratore Roberta Licci.

Ecco i reati contestati.

Si tratta di violazioni colpose e dolose delle disposizioni ambientali, diffusione di malattia delle piante, turbativa violenta del possesso di cose immobili in merito all’obbligo delle eradicazioni, falso ideologico e deturpamento o distruzione di bellezze naturali. Rileviamo che i reati  di “turbativa violenta” e di “falso ideologico” allargano molto la sfera delle contestazioni, non limitandola alla sola “diffusione di malattia delle piante”, il ché conforta la tesi che il Popolo degli Ulivi ha sempre sostenuto, ossia che l’affare Xylella non è altro che una macchinazione artatamente costruita con finalità diverse da quelle prospettate dalla “scienza ufficiale” e supportate dalla politica locale e nazionale.

Ecco i nomi degli indagati.

Giuseppe Silletti, 62, Commissario straordinario per l’emergenza Xylella in Puglia;

Antonio Guario, 64, ex dirigente dell’Osservatorio fitosanitario regionale pugliese;

Giuseppe D’Onghia, 59, dirigente del Servizio Agricoltura area politiche per lo sviluppo rurale della Regione Puglia;

Silvio Schito, 59, dirigente dell’Osservatorio fitosanitario regionale pugliese,

Giuseppe Blasi, 54, capo dipartimento delle Politiche europee ed internazionali e dello Sviluppo rurale del Servizio fitosanitario centrale;

Nicola Vito Savino, 66, docente universitario e direttore del centro di ricerca,

Basile Caramia, sperimentazione e formazione in agricoltura  di Locorotondo;

Franco Nigro, 53, micologo di Patologia vegetale dell’università di Bari;

Donato Boscia, 58, responsabile della sede operativa del Cnr dell’istituto per la Protezione sostenibile delle piante;

Maria Saponari, 43, ricercatrice del Cnr dell’istituto per la Protezione sostenibile delle piante;

Franco Valentini, 44, ricercatore dello Iam di Valenzano.

Le notifiche sono ancora in corso e non è detto che possano riservare altre sorprese.

Ricordiamo che al momento sono aperte o in fieri altre indagini presso diverse procure e che presso il TAR del Lazio sono ancora in fase di discussione nel merito diversi ricorsi presentati da numerosi proprietari, proposti grazie al supporto del Popolo degli Ulivi.

La vicenda non è ancora chiusa, ma al momento possiamo tirare un sospiro di sollievo.

FONTE

ilpopolodegliulivi.altervista.org

viv@voce

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