Ecosistema scuola. Taranto all’81° posto nel Rapporto Legambiente sulla qualità di edilizia scolastica, strutture e servizi e al 13° nella specifica graduatoria del rischio

Ecosistema scuola. Taranto all’81° posto nel Rapporto Legambiente sulla qualità  di edilizia scolastica, strutture e servizi e al 13° nella specifica graduatoria del rischio

La “buona scuola” ha bisogno di un cambiamento vero

I primi timidi passi avanti arrivati con la pubblicazione dell’attesa anagrafe scolastica, che Legambiente chiedeva da oltre 15 anni, e lo stanziamento da parte del Governo di maggiori fondi per la manutenzione e la messa in sicurezza degli edifici, di certo rappresentano un buon inizio ma non bastano. Per Legambiente sono ancora tante le questioni da affrontare: prima fra tutte la forte disparità territoriale che c’è tra Nord, Sud ed isole del Paese in fatto di qualità del patrimonio edilizio scolastico, di investimenti, servizi e buone pratiche sostenibili.

A confermarlo sono ancora una volta i dati del XVI Rapporto Ecosistema Scuola, l’indagine annuale di Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica, delle strutture e dei servizi scolastici della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado di 96 capoluoghi di provincia

Taranto si colloca all’81° posto nella la graduatoria delle città capoluogo (da cui risultano esclusi i comuni che hanno inviato meno del 50% dei dati richiesti) determinata dalla somma dei dati relativi alle informazioni generali sugli edifici, le certificazioni, la manutenzione, i servizi messi a disposizione delle istituzioni scolastiche, l’avvio di pratiche ecocompatibili, l’esposizione a fonti di inquinamento ambientale interne ed esterne agli edifici scolastici e i monitoraggi ambientali. Ultima tra le città pugliesi che entrano nella graduatoria nazionale di Ecosistema Scuola. Fanno meglio Lecce (36º) Bari (55º), Brindisi (57º), Foggia (76º).

Nella specifica Graduatoria del Rischio che indica i Comuni dove le scuole sono esposte a un maggiore rischio ambientale interno ed esterno, oltre che a rischio elettromagnetismo, Taranto si colloca al 13° posto. Nelle posizioni più alte troviamo i Comuni le cui scuole hanno una esposizione maggiore a tali fattori di rischio.

Tra gli indicatori abbiamo l’esposizione a fonti d’inquinamento interno come l’amianto e il radon, la presenza di rischio elettromagnetismo e i monitoraggi da Alte e Basse Frequenze, l’esposizione a fonti d’inquinamento atmosferico, acustico, industriale, sia tra 1 e 5 km che entro 1 km, i monitoraggi ambientali.

Molti dei dati sono di difficile reperibilità da parte dei Comuni per la mancanza di un vero monitoraggio. I Comuni che si trovano più in basso nella graduatoria non è detto quindi che siano senza scuole a rischio, potrebbero non aver compiuto dei monitoraggi ambientali accurati, al contrario di quelli nelle prime posizioni.

Nella graduatoria delle Buone pratiche realizzata mettendo insieme tutti i dati relativi alle pratiche ecocompatibili, che presenta nelle posizioni più alte i Comuni che hanno investito di più in servizi, pratiche ecocompatibili ed efficienza energetica, Taranto è all’82° posto.

I parametri sono relativi a: disponibilità del servizio di scuolabus, attivazione pedibus, biblioteche per ragazzi, finanziamenti per attività educative delle scuole e progetti rivolti agli under 14, sicurezza urbana nelle aree esterne agli edifici scolastici, mense scolastiche e pasti biologici, raccolta differenziata dei rifiuti nelle scuole, utilizzo di fonti d’illuminazione a basso consumo, fonti di energia rinnovabile

 

In Puglia gli edifici scolastici costruiti dopo il 1974, anno di entrata in vigore della normativa antisismica sono il 56,2%, contro il 34,7% del dato medio nazionale.

Edifici più nuovi ma con una maggiore necessità di manutenzione urgente, sono infatti il 41,7% quelli che richiedono interventi, 39,1% la media nazionale.

Un risultato che trova alcune conferme nei dati relativi alla messa a norma degli edifici e all’acquisizione delle certificazioni visto che solo il 29,4% possiedequello di collaudo statico ; 50,4% il dato nazionale) e il 14,9% di agibilità (59,7% la media nazionale).

Sopra la media le scuole in possesso di certificazione igienico-sanitaria, certificato di prevenzione incendi, impianti elettrici a norma, requisiti di accessibilità.

Rispetto alle buone pratiche e ai servizi messi a disposizione delle scuole i risultati presentano tante luci ma anche molte ombre. Buono il dato sul servizio di scuolabus, garantito al 37,5% degli edifici, contro una media nazionale del 25,8%, assolutamente carente il pedibus a disposizione dello 0,3% delle scuole, 5,2% la media nazionale.

Tutti i Comuni dichiarano di finanziare progetti e iniziative per gli under 14. La sicurezza nelle aree antistanti le scuole è garantita dalla presenza di attraversamenti pedonali, per il 75,8%, di aree di sosta per le auto, per il 61%, di nonni vigili, per il 16,4%. Nessuna scuola risulta essere in Zone 30 e non risultano istituite strade scolastiche.

Nelle mense scolastiche la media di prodotti bio utilizzati nei pasti è del 50%, contro il 51,3% del dato medio nazionale, vengono utilizzati prevalentemente piatti in plastica/carta, in nessuna è presente la cucina interna. Brindisi la città dove nelle mense vengono somministrati pasti 100% bio. I dati della raccolta differenziata sono tutti sotto la media nazionale, soprattutto per quanto riguarda alluminio, organico e toner, con la sola eccezione del vetro.

Sul fronte delle rinnovabili la Puglia è la regione italiana che vede la maggior presenza di impianti nelle scuole: sono il 53,9% gli edifici in cui sono presenti, contro il 14,3% della media nazionale. Tra questi edifici, il 93,8% ha impianti solari fotovoltaici, il 4,8% solari termici.

Rispetto ai monitoraggi ambientali per verificare la presenza di amianto e di radon: Bari e Lecce le uniche città ad averli realizzati entrambi. Le antenne cellulari costituiscono la principale fonte di rischio ambientale, con il 13,4% degli edifici in prossimità.

 

 

 

 

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