Red in Italy – presentazione della rubrica

Red in Italy – presentazione della rubrica

Visto che il direttore Giovanni Caforio è stato così gentile da darmi quest’opportunità, scriverò qui su Viv@voce per parlarvi un pò della mia esperienza rispetto al Made in Italy

Mi presento: mi chiamo Dafne e di cognome faccio Perticarini. Se mia madre fosse stata un uomo mi sarei chiamata Campa, un cognome che viene proprio da Sava. Mio nonno, Mino per noi in famiglia ma Cosimo Damiano all’anagrafe, è partito dal vostro paese a 16 anni e dopo una serie di vicissitudini è arrivato in Ancona grazie al suo lavoro in Marina. Qui si è fermato e ha formato famiglia e dalla sua primogenita discendo io.

Fatte le dovute presentazioni, entriamo nel tema.

In questi articoli (spero di scriverne più di uno, ma solo il vostro gradimento mi darà la conferma se proseguire) vi parlerò dell’avventura che ho vissuto durante gli ultimi cinque anni nel mondo del Made in Italy.

Con questa definizione comprendo tutti i settori italiani per cui siamo più noti all’estero: turismo, arte, artigianato, moda, cucina.

Non ho lavorato esattamente in tutti questi settori, ma in quelli in cui non ho lavorato contavo su un’esperienza di altro tipo: mio padre è un artigiano, fabbro artistico alla 4° generazione, nella famiglia del mio compagno c’è uno dei fondatori di Slow Food Marche, e via di questo passo.

Le cose di cui vi parlerò sono viste da qui, dal centro Italia, dalle colline marchigiane, ma ci tengo a condividerle anche con voi perché tutti, l’Italia intera e ancor di più coloro che erano in cerca di lavoro negli anni della crisi, abbiamo creduto al mito del Made in Italy, dell’arte e del turismo che ci avrebbero fatto ritornare sulla cresta dell’onda.

Sulla carta l’idea funziona, peccato che nella vita reale le difficoltà siano tali e tante da aver lasciato tanti volenterosi come me, di ogni età, con il cuore spezzato e il portafogli vuoto.

Non voglio dilungarmi oltre, questa è solo una presentazione. Vi rimando alla prossima puntata per partite con il nostro viaggio. Spero di trovarvi numerosi.

Come diceva Porky Pig alla fine dei cartoni Looney Tunes, «T-t-that’s all folks!», cioè il pezzo è finito, cambiate pure canale.

Dafne Perticarini 

viv@voce

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