SAVA. Ultimora. A Santino Cordasco è stata data un’abitazione nella periferia del paese
Un cittadino savese si è messo a disposizione per il suo disagio
“Giovanni. E’ fatta. Mi è stato dato gratuitamente l’uso di un alloggio in campagna. Grazie di tutto”. Così nel primo pomeriggio mi viene detto, fermato sotto casa, da Santino Cordasco. E di questo possiamo tutti, credo, essere contenti del lieto fine.
A qualcuno il comportamento del nostro giornale è stato troppo “morboso”, o meglio di attacco a gamba tesa verso il sindaco e verso l’assessore preposto. Se qualcuno ha la memoria corta farebbe bene a rispolverarla.
In questi passati anni ci siamo interessati di tutti gli indigenti savesi, con tutte le amministrazioni passate. Compresa la penultima. E farebbero bene a ricordare il caso di Marcuccio Malandrini e del suo nucleo familiare nel 2010. Dello scomparso Giuseppe Lomartire. Del perché della chiusura della mensa per i meno abbienti. E non abbiamo attaccato solo il sindaco pro tempore IAIA: ma anche Aldo Maggi e il suo assessore che allora era il comunista Patanè.
Ma quello che ci siamo sempre posti è la difesa dei più deboli, di quelli che hanno serie difficoltà ad andare avanti. Andando ai giorni nostri non è stato edificante vedere Cordasco dormire nella propria auto da oltre tre mesi. Affatto. E per giunta di fronte agli uffici dei Servizi sociali! Poi ognuno può dire ciò che crede. Che può essere per Cordasco protagonismo, bizzarria, arrivismo. Ma la sua situazione meritava ben diverso seguito.
Quello che il nostro giornale ha creduto è solo una cosa: il rispetto della dignità della persona. E la dignità va difesa. In questo caso è stato così. Siamo contenti che il cittadino savese ha messo a disposizione la sua casa in campagna. Tanto di cappello. Gesto davvero degno di lode, di elogio e quel senso di gratitudine nei suoi confronti. Non è facile trovare un cittadino che mette a monte, e a uso gratuito, un suo immobile per un gesto umano. Ma in questo caso è stato così.
E francamente non toccava al privato affrontare un tema così delicato. Ci sono le strutture pubbliche che hanno una grossa voce nei Bilanci degli Enti comunali e un organico che, sulla carta, dovrebbe essere pronto ad affrontare e risolvere queste vere e proprie emergenze. Come ci sono anche gli amministratori, pagati anche loro dal contribuente, che non possono far finta di nulla. Non possono proprio.
Il loro è un dovere in casi come questo. Io credo che un giornale, alla luce di fatti così importanti, ha il diritto e il dovere di alzare la voce contro chi è preposto all’interessamento, e alla risoluzione, di casi così delicati e che fa finta di non vedere nulla.
Forse il primo cittadino pro tempore savese è preso da altre “precedenze”. Forse sta vedendo come organizzare al meglio la sua nuova ipotetica coalizione, oggi di fatto inesistente, a quasi un anno e mezzo dalla fine della legislatura.
Senz’altro la sua convinzione lo porta a ruffianarsi con le associazioni che ci sono nel nostro paese, credendo che tutto questo è sinonimo di consenso elettorale.
Ma una cosa scorda: deve dire quello che ha fatto in tutti questi 4 anni passati, di suo monopolio, nel nostro Palazzo municipale. E deve spiegare cosa vuol dire il suo motto del 2012 “trasparenza & legalità”, questo lo deve dire al cittadino elettore.
Questo sì che lo deve dire. E a chiare lettere pure.
I fatti, senza ombra di dubbio, sono ben differenti dall’aria fritta … ci sarà da ridere.
Ma non per tutti!
Giovanni Caforio