Allerta in Europa per formaggio francese contaminato da Escherichia coli O26
Lo segnala l’Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco che raccomanda alla popolazione di non mangiarlo
L’Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco ha lanciato un’allerta alimentare. Nel formaggio da latte crudo, Cru Coulommiers prima del consumo sono state trovate tracce di Escherichia coli O26. Il lotto in commercio avente n° FR 14.371.001 CE può essere contaminato microbiologicamente e per questo motivo il produttore ha ritirato dai tutti i punti vendita il prodotto interessato ancora esposto sugli scaffali.
I supermercati a loro volta dovrebbero avere sbandierato un cartello per avvisare i clienti. Più in dettaglio, si tratta del formaggio francese “COULOMMIERS AU LAIT CRU”, prodotto dall’azienda Eugène Graindorge, FROMAGERIE de LIVAROT con marchio commerciale: Graindorge. Questo prodotto casearo è commercializzato in tutta Europa.
Il formaggio Coulommiers è storico probabilmente quanto il Brie; forse addirittura è il suo antenato, ma nulla lo può attestare. Prende il nome dalla città di Seine-et-Marne. Il gusto del formaggio Coulsdon o Coulommiers (piccolo contadino) è più vicino al Brie de Melun Montereau che agli altri brie. Il formaggio Coulommiers prende la forma di un disco di 15 centimetri di diametro e 3 cm di spessore e pesa 500g.
La sua stagionatura dura tre o quattro settimane in una cantina fresca.
La segnalazione è stata diffusa anche attraverso il sistema di allerta europeo, questo vuol dire che tutti i Paesi interessati hanno ricevuto la notizia e si sono attivarti immediatamente per verificare che il produttore abbia ritirato i formaggi dagli scaffali di tutti i punti vendita, informando i consumatori.
I ceppi batterici di Escherichia coli produttori di verocitotossine sono responsabili di una ampia gamma di manifestazioni cliniche nell’uomo sia a livello intestinale, diarrea e colite emorragica, che sistemico, come la Seu, che può essere considerato un evento sentinella: può svilupparsi perchè le tossine prodotte da questi ceppi passano in circolo dall’intestino e possono provocare danni a livello dei reni fino a dare insufficienza renale acuta.
Per questo motivo, molti dei soggetti colpiti vengono ricoverati presso i reparti di nefrologia per le cure del caso. Nonostante siano numerosi i sierotipi Vtec finora isolati, soltanto un ristretto numero di essi è associato alla maggioranza dei casi umani di malattia.
Il contagio avviene ingerendo acqua o alimenti contaminati e il serbatoio di questi ceppi particolari sono soprattutto i bovini. Questi ceppi sono contenuti nell’intestino dell’animale e durante la macellazione può avvenire la contaminazione delle carni.
Si deve quindi fare attenzione ad alimenti come carni bovine, latte, soprattutto crudo, prodotti caseari, verdure, insalata in particolare, e frutta in generale che possono essere accidentalmente contaminati da feci bovine. Anche per l’Escherichia coli la prevenzione è fondamentale.
La prevenzione e il controllo delle infezioni si basano sul consumo esclusivo di latte pastorizzato e carni ben cotte, sul rafforzamento delle misure igieniche e l’applicazione del sitema HACCP in macelli e impianti di lavorazione per evitare contaminazioni fecali e cross-contaminazioni, sulla considerazione del rischio rappresentato da vegetali e acque contaminati da materiale fecale.
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” rilanciando l’allerta riportata dal portale del governo tedesco su Lebensmittelwarnung.de, invita i consumatori di astenersi dall’acquisto del lotto del formaggio interessato invitando chi lo ha già effettuato a non utilizzare il prodotto e a riconsegnarlo al punto vendita, per il rimborso o la sostituzione.
Per evitare futuri problemi, aziende ed autorità non possono dare per scontato che i prodotti alimentari siano tutti e sempre sicuri; servono verifiche sul campo approfondite, sui processi e sui controlli, in laboratorio e a tavolino. Sono episodi del tutto evitabili, se si procede nella maniera giusta. L’altra cosa da ribadire è che i formaggi francesi non coinvolti si possono mangiare con serenità.