SAVA. Agusto e De felice mattatori nel dire no all’istituzione di una Commissione di indagine sul rapporto Comune- Cerin. L’azzurro De Cataldo si svena ma è un secco no dall’amministrazione IAIA
Gli interventi salienti al Consiglio comunale nella seduta del 14 Gennaio 2016
E’ durata quasi tre ore la seduta istituzionale savese dello scorso venerdì. Il tema era quello scottante: Concessionario Cerin e i soldi che mancano nelle casse del nostro Ente. Seduta consiliare chiesta con insistenza dai gruppi dell’opposizione. Ma la cosa strana è che mancano i sindaci revisori e il dirigente delle finanze, Vincenzo Colucci, firmatario della determina che di fatto stroncava il rapporto tra il nostro Comune e l’agente riscossore a soli venti giorni dalla scadenza naturale del contratto. Questo per la cronaca, ma è cosa di non poco conto.
Ma ecco che il sindaco pro tempore, leggermente ingrassato e con più capelli bianchi da quando è salito per la prima volta nel nostro Palazzo municipale, ricorda all’aula che “molti Comuni hanno problemi con Cerin” e cita “la mancanza di 8 milioni di euro di tributi nelle casse del Comune di Bitonto, e di altri problemi simili in quello di Gioia del Colle, in cui si lamenta un rapporto non corretto”. Ma lo IAIA ricorda che “bisogna tutelare gli interessi dell’Ente”. E sulla quantità del denaro mancante? “Le perdite ci sono. Noi non siamo in grado di dire quanto manca”. E sottolinea che “rispetto ai versamenti allo sportello ci sono degli ammanchi”. E sulle modalità dei riversamenti? “Ogni 10 giorni Cerin avrebbe dovuto portarci la rendicontazione”. Quindi, stando alle dichiarazioni dello IAIA, la situazione è questa.
Quando al microfono tocca all’azzurro Arturo De Cataldo, lo scenario diventa più incandescente. Il capogruppo di Forza Italia esordisce così: “Spaventa sapere che i nostri uffici non sanno quanto i contribuenti savesi pagano”. E nel suo intervento lamenta la “mancanza degli strumenti per verificare”. Ma De Cataldo arriva alla richiesta di una Commissione comunale: “Se fa paura nominare una Commissione comunale di inchiesta o di indagine, la possiamo benissimo chiamare Commissione di studio”. E su questa richiesta “soft” batte l’importanza dei suoi interventi a seguire.
Corrado Agusto, Consigliere di maggioranza, sembra il sindaco dell’occasione. Portatore completo del pensiero dello IAIA e sui rapporti con il soggetto riscossore mette in parallelo “il rapporto Comune-Cerin come i rapporti di coppia. Che a volte funzionano e a volte no”. Ma innalza l’azione compiuta dalla amministrazione: “Noi abbiamo portato le carte alla Procura”. E sulla costituzione di una Commissione consiliare? “La Commissione la vogliamo fare. Ma deve essere dedita alle inadempienze contrattuali della Cerin, se poi esce qualche responsabilità amministrativa ognuno risponde alle proprie responsabilità”.
Ivano Decataldo, Consigliere d’opposizione di SavaInMovimento, ricostruisce questo rapporto. “Quando fu stipulato il contratto con la Cerin, nell’inverno del 2011, il responsabile dei servizi finanziari era Marino. Quest’ultimo ha richiamato diverse volte l’agente riscossore ai riversamenti. Poi dopo che è successo?” Già, dopo che è successo: “Una volta che Marino ha lasciato il nostro Ente è stata la segretaria, Irene Di mauro, che ha preso direttamente in mano le redini dell’ufficio. Quindi, dalle carte, si legge che nell’anno 2014 Cerin ha rispettato i riversamenti in quanto non c’è nessuna nota di richiamo. Con l’insediamento di Vincenzo Colucci ai Servizi finanziari del nostro Comune lo scenario è cambiato. E da qui ecco pronta la determina di rescissione del contratto con Cerin”. E sui cambi di dirigenza di controllo all’ufficio finanziario dice “Cerin-Marino. Segretaria-Cerin e Colucci- Cerin. Qual era il metodo di controllo?”
Mimmo Spagnolo, capogruppo del PD: “E’ necessario che da parte nostra si respinga questa idea dell’amministrazione che ci accusa di voler strumentalizzazione questo caso ai fini politici. E per tanto è indispensabile scindere i due aspetti: quello penale e quello conoscitivo”.
Il dialogo va avanti, con interventi mirati aventi come oggetto, da parte dell’opposizione, l’importanza di una Commissione che valuti il comportamento di tutti coloro che si sono resi attori in questa vicenda che, pare, ha portato alle casse comunali la perdita di somme che vanno dai 700 mila ai 900 mila euro.
Mentre i due assessori, Piccolo e Saracino si distraggono a leggere il tablet come i ragazzini svogliati che non hanno nessun interesse a seguire la lezione, è la volta di Salvatore De felice, Consigliere di maggioranza.
“La nostra visione è differente. Siamo convinti che a violare le norme contrattuali sia stata la Cerin. Siamo conviti che qualcosa di penalmente è accaduto”, scandisce dal microfono De felice. Si passa alla votazione sulla richiesta della commissione di “studio”. Bocciata. I consiglieri della maggioranza fanno quadrato attorno all’idea dello IAIA. Ennesima bocciatura dello slogan “trasparenza & legalità”.
Altra brutta visione di un’amministrazione che diceva di essere migliore dell’altra …
Giovanni Caforio